APRITI SESAMO!

“Apriti Sesamo!” Ecco la formula magica che spalanca mondi lontani e tesori preziosi, luoghi affascinanti e sconosciuti. Le immagini coloratissime di Emanuele Luzzati fanno da cornice ad una delle storie più conosciute de “Le Mille e una Notte”.“Le Mille e una notte” costituisce un ricchissimo insieme di racconti e leggende pervasi da un profondo senso d’amore e di antica bellezza perduta, storie che si intrecciano come foglie d’edera accanto ai personaggi principali per dar vita a scenari fantastici e meravigliosi.Ne “Le Mille e una Notte”, tra le tante novelle, uno spazio particolare rivestono due racconti eccentrici rispetto al corpo dell’opera, si tratta di Sindbad il marinaio e di Ali babà. Ed è proprio a partire da Alì Babà, scritto e illustrato da Emanuele Luzzati, che siamo partiti per realizzare il nostro nuovo spettacolo.Il piccolo Alì Babà, un bimbo immerso in un mondo di adulti, eroe senza tempo della nostra storia, si troverà, suo malgrado, alle prese con una banda di quaranta ladroni, capeggiata dal terribile Mustafà (il terror della città). Il piccolo Alì scoprirà un grande tesoro di inaudito valore ma, come tutti i bambini, dopo averlo conquistato lo regalerà ad amici e parenti in omaggio a una generosità senza pari.Lo spettacolo è realizzato con tecniche miste: burattini mossi a vista, pupazzi e attori. Personaggi, costumi, scene, fondali e quinte riproducono alla perfezione i disegni dell’artista genovese. Musiche e ritmi coinvolgenti accompagnano Alì Babà nelle sue avventure.La messa in scena non mancherà di incantare e divertire i piccoli spettatori stimolando la partecipazione di un pubblico di ogni età.

FIABE ROVESCIATE

Racconto teatrale per bambini e bambine divertente, interattivo e coinvolgente ispirato a una poesia di Roberto Piumini e a un albo illustrato di Robert Munsch.Fiabe rovesciate nasce per far riflettere – giocando al teatro – su pari opportunità, inclusione e rispetto di tutte le differenze.

LA SIRENETTA E I RIFIUTI IN MEZZO AL MAR

Come si possono spiegare i rifiuti in modo da far vedere a tutto quale sia la loro più bella risorsa, il riciclo? Questa è la domanda che attanaglia i nostri tre operatori accampati in un camping.Inebriati dalla possibilità di ricavare oggetti preziosi grazie all’utilizzo della raccolta differenziata cercano di far cogliere a tutti la profondità del loro impegno. E come si può parlare della profondità se non trasferendo tutta la vicenda negli abissi marini? Ci si trasferisce, quindi, nel fiabesco regno del re Tritone e delle sue figlie sirene, focalizzando tutte le attenzioni sulle avventure che vedono come protagonista la più piccola delle sirenette, Ariel! Una storia come non l’abbiamo mai sentita, con personaggi mai visti prima, che insegneranno a noi umani a salvaguardare la nostra terra, utilizzando correttamente la raccolta differenziata.Uno spettacolo brioso, una meravigliosa storia moderna, tre attori che daranno vita a molteplici personaggi anche grazie all’utilizzo di canti e giochi di clownerie e che renderanno piacevole un argomento tanto discusso ai giorni nostri.

IL GRINCH CHE RUBÒ IL NATALE

Il Grinch è un personaggio immaginario, protagonista del fumetto omonimo e di alcuni film, creato nel 1957 dallo scrittore e fumettista statunitense Dr. Seuss.Il Grinch è raffigurato come una creatura pelosa di colore verde, panciuta, a forma di pera, dalle pupille rosse e bulbi oculari gialli e con un viso da gatto, con una personalità cinica, vive in isolamento nella caverna del Monte Briciolaio, discarica dei rifiuti prodotti dal consumismo e dai regali inutili delle festività natalizie della immaginaria città di Chi-non-so.In contrasto con gli allegri abitanti della città che amano il Natale, il Grinch è un misantropo, scontroso, solitario e irascibile che odia il periodo natalizio, prendendo nota in particolare di quanto siano inquietanti gli sperperi di una festa sempre più priva di valori fondanti legati alla generosità e all’altruismo. Il suo scopo principale è, quindi, quello di rubare la festività e le celebrazioni del Natale alla cittadina di Chi-non-so, distruggendola una volta per tutte.Aiutato dal suo cane Max, il Grinch rapisce Babbo Natale, gli ruba i doni e vestendo i suoi panni, durante la notte della Vigilia, irrompe nelle case dei Chi-non-so per rubare le decorazioni, gli alberi addobbati e tutti i regali presenti e li porta sulla montagna per buttarli come spazzatura.Quella notte, tuttavia, anche se riesce a compiere il furto con successo, incontra un a bambina (Cindy Chi Lou), che gli dimostra che il Natale non è fatto di soli regali ma di condivisione e gioia di stare insieme … il suo cuore torna, quindi, ad emozionarsi per quella festa, sino al lieto finale.

CHE CI FACCIO QUI IN SCENA

Le storie più straordinarie sono quelle che ci passano a fianco senza che ce ne accorgiamo. Il racconto televisivo neorealistico di Domenico Iannacone si cala nel teatro di narrazione e trasforma le sue inchieste giornalistiche in uno spazio intimo di riflessione e denuncia. Il palcoscenico diventa luogo ideale per portare alla luce quello che la televisione non può comunicare. Iannacone prende per mano lo spettatore e lo accompagna nei luoghi che ha attraversato, lo spinge a condividere le emozioni, i ricordi, la bellezza degli incontri e la rabbia per quello che viene negato. Il teatro di narrazione diventa così teatro civile in grado di ricucire la mappa dei bisogni collettivi, dei diritti disattesi, delle ingiustizie e delle verità nascoste. Mentre le immagini aprono squarci visivi, le parole dilatano la nostra percezione emotiva e ci permettono di entrare, come una voce sotterranea, nelle viscere del Paese.

PERCHÉ NON CANTI PIÙ

Da una valigia rossa è nato un libro album dove ha raccolto scritti, disegni, appunti, scarabocchi, lettere e pensieri di Gabriella. Quella valigia mi è stata data da suo marito e da suo figlio. In quella valigia ho rovistato per intere notti e interi giorni, accatastati, sparsi, mischiati, c’erano e ci sono ancora fogli di carta colorati e in bianco e nero. Ho incontrato Syria in un ristorante a Trastevere e mi ha dichiarato la sua passione per Gabriella. Abbiamo pensato di provare ad aprirla insieme quella valigia per farla diventare suono e voce. Stiamo sparpagliando le note e le canzoni che Gabriella amava di più e le stiamo mischiando ai suoi pensieri. Sarà un cantare recitando e un recitar cantando. Un concerto, un racconto. In molti me l’hanno chiesta in prestito quella valigia rossa, l’ho sempre tenuta stretta. Syria ha nella voce e nel cuore quei pezzetti di Roma che sapranno dove portarla, dove aprirla, dove lasciarla cantare e raccontare. Pino Strabioli

APOLOGIA DI SOCRATE

Socrate parla all’umanità con parole intramontabili, nette e limpide. Nell’antichità, l’apologia era il discorso di difesa pronunciato da un condannato. Platone riporta i discorsi che Socrate avrebbe pronunciato davanti ai giudici nei momenti del processo intentato contro di lui nel 399 a.C. Attraverso l’adattamento drammaturgico di Nicola Pice, in questa nuova produzione ideata per il Traetta, Raffaello Fusaro sottolinea temi come la modernità spiazzante di chi oppone la verità alla menzogna, evidenzia l’importanza della conoscenza per lo sviluppo dell’uomo in polemica con politici, artisti, tecnici «che non sanno nulla e si danno l’aria di saper tutto»; la nitidezza della coscienza, il rapporto con la fine della nostra esistenza. Un testo eterno recitato “in piena luce” in questo tempo ombroso che esalta il provvisorio e si culla tra incertezze e menzogne.

SCONCERTO

Da una parte, un’Orchestra di altissimo profilo che vuole incantare il pubblico con l’esecuzione di brani di repertorio classico. Dall’altra, un grintoso showman che cerca il suo palcoscenico per esprimere il suo talento. Un incidente di percorso farà incontrare i due. Ne deriverà un braccio di ferro a suon di musica e colpi di bacchetta. Uno spettacolo innovativo che declina stili, registri e linguaggi diversi, un mix tra musica e teatro, tra solennità e comicità, tra esecuzioni classiche e cabaret. In altri termini, tra chi vuole !concertare” e chi, invece, !sconcertare”.Un appuntamento imperdibile che lancia una richiesta agli spettatori: non lasciate sola l’Orchestra nelle mani di un esaltato.  

QUANDO LA VITA ERA GOVERNATA DAL CUORE

Umberto Galimberti, filosofo, saggista e psicanalista italiano, racconta, in una serata di grande fascino, come il sentimento non sia una dote naturale, ma una dote da acquisire ed accrescere culturalmente. Gli antichi imparavano i sentimenti attraverso la mitologia. Nel grande Olimpo della cultura greca ritroviamo tutta la gamma dei sentimenti umani, una fenomenologia dei sentimenti umani. Nell’Olimpo i Greci hanno descritto le passioni, le emozioni ed i sentimenti quelli che Dante chiama i «movimenti umani». Nel nostro tempo possiamo riapprenderli attraverso la letteratura, luogo privilegiato dove si imparano il dolore, la noia, l’amore, la disperazione, la passione, il romanticismo. La «distanza» odierna dalle emozioni, dalla complessità del linguaggio in cambio di facili semplificazioni unite ad un uso senza freni della tecnologia, provocano una preoccupante e spaesante confusione emozionale. In questa lezione-spettacolo il filosofo narra con fascino di emozioni e di risonanze emotive in una mappa di idee, riferimenti culturali e pagine della letteratura che risvegliano, emozionano in tempo anestetizzato dal digitale. Galimberti è eccezionalmente accompagnato dal performer Raffaello Fusaro che interpreta con intensità ed energia alcune pagine della letteratura che hanno la capacità di ricordare come le emozioni vadano sempre re-imparate.

SI LL’AMMORE È ‘OCCUNTRARIO D’’A MORTE

Raiz pubblica Si ll’ammore è ‘occuntrario d’’a morte, omaggio intimo e rispettoso a Sergio Bruni,  uno dei cantanti partenopei più popolari del secolo scorso e che più lo ha influenzato nel corso della sua carriera. Un lavoro appassionato, tra narrazione e suono, che ripropone dieci brani di Bruni eseguiti insieme ai membri dei Radicanto. Ricordato spesso come “A voce ‘e Napule” per aver saputo rappresentare con le sue canzoni tutti gli abitanti della città, dai ceti più agiati a quelli più popolari, Sergio Bruni, nome d’arte di Guglielmo Chianese, partecipò 12 volte al Festival di Napoli ottenendo due successi con i brani “Marechiaro marechiaro” e “Bella” e debuttò nel 1960 al Festival di Sanremo insieme a Joe Sentieri con “È mezzanotte” e a Giorgio Consolini con “Il mare”, classificandosi rispettivamente al 5° e al 6° posto.Fondamentale fu poi l’incontro con il poeta Salvatore Palomba, dal cui sodalizio nacquero alcune delle canzoni più famose della sua discografia tra cui “Carmela” del 1976 e l’album “Una voce una città” del 1980 in cui Sergio Bruni musicò il testo di Eduardo De Filippo “È asciuto pazzo ‘o patrone”. Raiz è cantante, scrittore e attore (è nel cast della serie Mare Fuori nei panni di Don Salvatore Ricci, giunto alla terza stagione), oltre 30 anni di carriera come voce degli Almamegretta, quattro lavori da solista, la vittoria della Targa Tenco nel 2014 nella categoria “Miglior interprete” per l’album “Dago Red” realizzato insieme a Fausto Mesolella e l’EP “Napoli C.le / Dusserdorf” (2021) in collaborazione con il rapper Lucariello da cui è stato estratto “Aria”, brano che ha aperto la stagione finale della serie televisiva Gomorra.