LINGUA

Lingua nasce nel tentativo di rispondere alle domande: Qual è l’incarico primario della performance? Quale la sua missione? Il dialogo tra performer e pubblico, il filo invisibile tra azione performativa e di osservazione è generato da un corpo che esiste nel momento stesso in cui viene guardato. Il corpo esposto si fa territorio da esplorare con lo sguardo, mosso da una danza in cui riconoscere e riconoscersi: il salire e scendere delle costole, la vibrazione sottile del sangue che pulsa sotto la pelle, le sue pieghe, cavità, imperfezioni, ferite, dettagli. Lingua prende forma dall’attesa creata nel “lasciarsi guardare”, fino a ribaltare i compiti, gli incarichi tra performer e pubblico. Tutti i corpi coinvolti sono mappe identitarie, che senza conoscersi, sono legati da somiglianze originarie e antiche. La performer mostra e invita il pubblico a compiere l’azione reale di scrivere sulla sua pelle, donando il suo corpo come una tela sulla quale depositare i propri segni, le proprie tracce.

HOW TO DESTROY YOUR DANCE

“Quanto dura un minuto? Quali sono i limiti del corpo? Quanto può rallentare fino a toccare la più cosmica immobilità o perdere ogni definizione e trasformarsi in scia ultrarapida? How to destroy your dance è una sfida contro il tempo dai toni pulp e il gusto ludico. Un manuale per il boicottaggio di ogni decoro coreografico tra accelerazioni impossibili e slow motion estremi. Un gioco al massacro senza finzione e senza risparmio dove i danzatori diventano wrestlers della relatività e lo spettacolo è messo a nudo dalla ritualità intima della preparazione alla scena alla distruzione di ogni artificio formale.” Della permeabilità dei corpi. Di corpi che diventano luoghi. Di geografie che traslocano segni. Del piegarsi verso est. Di quello scarto percettivo che ti fa sembrare tutto simmetrico ma che poi non lo é mica. Di quell’eccesso di visibilità che ti sposta di una diottria (ecco che le due spalle sono diverse). Di quel piede appena più stretto nella scarpa. Di un certo ordine cardinale che rimane lo stesso quando tutto cambia. Di uno stare appena scomodi (consenziente). Di abitanti accelerati in una giungla di gesti. Di un eventuale temporale estivo. Di questo discuteremo. Poi tutto dipenderà da tutto.

HIT ME!

La performance HIT ME! è costruita a partire da una playlist di canzoni strettamente legate a un dato biografico oggettivo della performer: i pezzi al vertice delle classifiche nel giorno del suo compleanno, in ordine cronologico dalla nascita a oggi. I migliori successi, ascoltati e ballati da tutti, rappresentativi di un’epoca, la incalzano uno dopo l’altro: pezzi che non ha scelto ma che la riguardano, canzoni che si ritrova addosso, maratona di una vita in cui buttarsi a capofitto in un’improvvisazione sempre diversa. Pezzi da cui, come spettatori, siamo colpiti a nostra volta nel sovrapporsi di evocazioni e rimandi. La scena è costituita nell’economia di uno scarno set tecnico: una videocamera di fronte alla quale la performer torna ripetutamente; un videoproiettore; uno schermo su cui il suo volto appare. La playlist musicale è gestita live nella scelta di durate, tagli e pause, assecondando o spiazzando la performer. La consegna è di affacciarsi all’obiettivo, disponendosi ogni volta ad un ascolto “nuovo”: farsi attraversare dalla musica, facendo sì che ogni pezzo apra precisi immaginari corporei. Poi, nel compimento di un accumulo, lasciare che la danza scaturisca, dando corpo a un’intuizione, al di là di stereotipi o intenzioni coreografiche. Una volta che la danza immaginata si è pienamente realizzata, la performer tornerà alla videocamera. La sua presenza si alterna così tra la dirompenza del corpo vivo e la sospensione dell’immagine video che ne rivela e amplifica lo stato, tra concentrazione, sprofondamento, spossatezza, stupore. Un ritratto, che si offre e si ritrae. Un esporsi disarmato. Nel tutto pieno forzato del pop si condivide l’attesa della prossima canzone, in una promessa di felicità sempre superata dalla canzone successiva. Tra improbabili repertori e anarchie di movimento, un’altra danza arriva e si incarna, a generare energie, derive e abbandoni, dentro e fuori dal tempo, tra kitsch e tragedia. O stando semplicemente con quel che c’è, a favore di un’inconcludenza che è propria della vita.

RIGHT

Un libero adattamento da Le Sacre duprintemps di I.F.Stravinskij. Una visione distopica, ma non troppo, di un mondo futuribile. Un dramma corale che, attraverso il linguaggio del teatro-danza, racconta violenze e prevaricazioni di un sistema sociale autoritario. Una creazione irriverente e provocatoria, che affronta tematiche sensibili della contemporaneità e ci invita alla riflessione. Right, attraverso una costruzione estremamente cinematografica, accompagna lo spettatore dentro ad un allevamento intensivo di Vergini atte alla riproduzione, una sorta di laboratorio/lager dove si tenta, con ogni mezzo possibile, di salvare una specie in estinzione. Le giovani sono sapientemente accudite da un gruppo di anziane, le sagge (?), le carceriere, che a loro volta sono state figlie e madri, generatrici di vita. Da tempo immemore viene perpetrata una ritualità utile a garantire la sopravvivenza della comunità. E’ sempre stato così e sempre sarà. Questa volta però, qualcosa non funziona come dovrebbe, il meccanismo si inceppa e prende spazio la coscienza individuale… Right scardina il silenzio attraverso una messa in scena diretta e spietata; un messaggio incisivo che spinge lo spettatore oltre l’atto performativo e lo allontana dalla zona di confort, mettendo in discussione i principi di giustizia sociale e diritti individuali. Una messa in scena che vuole distanziarsi dagli stereotipi e generare una reazione attiva. Dentro il lavoro si leggono: i soprusi ancora oggi compiuti a discapito delle donne, la violenza taciuta negli allevamenti intensivi di animali e tutte le forme di imposizione forzata, di potere inteso come oltraggio mentale e fisico. Si racconta un atto di coraggio e la forza della ribellione, il diritto di decidere per sé stessi e il proprio corpo. Dai suoi esordi C&C Company ha sempre cercato, attraverso un linguaggio necessario e privo di sovrastrutture, di raccontare la società contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e la profondità delle relazioni interpersonali, affrontando tematiche universali e nelle quali lo spettatore, anche con ironia, possa riconoscersi e riflettere. Questa nuova creazione, conclude il percorso di ricerca quadriennale sulla “bestialità umana” compiuto dalla C&C Company e segna un‘importante affermazione del linguaggio compositivo identitario del suo fondatore Carlo Massari. La produzione segna inoltre l’avvio di uno scambio artistico e progettuale con COB Compagnia Opus Ballet, in un’ottica di apertura ed evoluzione comune.

I GRANDI CONCERTI PER PIANOFORTE E ORCHESTRA

“Con la Speranza che le Giovani Generazioni siano al servizio della Musica e sappiano donare, attraverso il Suono, quello che i Grandi Geni hanno creato per arricchire la Vita Spirituale degli Esseri Umani” è la dedica speciale che il grande maestro Carlo Maria Giulini, aveva voluto esprimere nel 2004, nell’accettare la Presidenza Onoraria del Concorso. La sua guida spirituale e musicale vuole essere, ancora di più oggi che il Maestro ci ha lasciati, un grande viatico per tutti i giovani musicisti del mondo. Nato nel 1990 il Concorso Musicale “Città di Barletta” ottiene un enorme successo. Nel 1996 il Concorso diventa Europeo. Nello stesso anno scompare a soli21 anni il giovane pianista Mauro Paolo Monopoli. A lui viene dedicato il Concorso Pianistico Internazionale “Premio Mauro Paolo Monopoli”, nato nel 1997, che ottiene immediatamente un prestigio internazionale. Record di presenze straniere nella passata Edizione per i Concorsi che hanno avuto circa300 partecipanti provenienti da ben 30nazioni diverse, in uno spettacolare confronto di giovani musicisti di tutto il mondo. L’Edizione 2024 che si svolgerà dall’1 al 5 maggio avrà un prestigioso nome del concertismo internazionale come Presidente della Giuria, e prevede premi per 30.000Euro e numerosi Concerti-Premio. La Finale, vedrà l’esecuzione di 3 Grandi Concerti per Pianoforte e Orchestra con i Finalisti del 27.mo Concorso Pianistico Internazionale “Premio Mauro Paolo Monopoli” e l’Orchestra Sinfonica ICO Suoni del Sud , composta da oltre 40 elementi e diretta dal maestro Benedetto Montebello.

NEVERLAND – L’isola che non c’è

La storia senza tempo del ragazzo che non voleva crescere, in una nuova, incantevole versione teatrale, con Musiche Originali. Tratto dal romanzo di James Matthew Barrie che ha incantato generazioni di ragazzi e non, “NEVERLAND – l’Isola che non c’è”, non è solo un semplice spettacolo teatrale, ma un vero e proprio sogno che vi farà vivere un’avventura fantastica tra indiani, bimbi sperduti, fate e pirati. I meravigliosi costumi e le impressionanti scenografie del designer Dan Potra vi catapulteranno in un mondo magico, ricco di atmosfera e proprio come Peter Pan, non vorrete mai più lasciare l’Isola che non c’è! Il pubblico scoprirà un mondo fatato in cui danza, canto, commedia, acrobazie, luci ed effetti video si mescolano per dare vita a questa originale versione di una delle storie più famose e amate al mondo. Una scenografia stravagante con libri giganti; un set in continua evoluzione grazie all’abile video mapping; Un evento eccezionale per risvegliare il bambino che è in noi. “Finché crederai nelle fate la magia volerà attraverso la tua finestra e la storia non finirà mai”.

HEY! MISTER BACHARACH

Un live in quintetto per presentare il nuovo album della Nick The Nightfly Orchestra “Hey! Mr Bacharach”, dedicato ai più grande successi di Burt Bacharach, riarrangiati dal maestro Gabriele Comeglio.Nick rende omaggio ad uno dei compositori più influenti ed amati di tutti i tempi. Una magnifica impresa musicale quella di unire il Pop raffinato di Bacharach con lo Swing della sua The Nightfly Orchestra composta da bravissimi musicisti che nel 2023  hancelebrato 20 anni di storia.“Hey! Mr Bacharach” è dedicato ai più grandi successi di Burt Bacharach, pianista, compositore e produttore discografico statunitense originario di Kansas City.Il concerto vedrà  Nick The Nightfly, il dj e musicista scozzese che conduce su ??????????????? dal 1989, accompagnato da Jerry Popolo al sassofono, Claudio Colasazza al pianoforte, Francesco Puglisi al contrabbasso e Amedeo Ariano alla batteria.

ALICE IN WONDERLAND – Reloaded

Tre tappe per un progetto artistico sofisticato ed elegante capace di raccontare l’onirico intrecciando molteplici discipline: la ginnastica acrobatica, la recitazione, la danza. Spettacolo  basato sulla leggendaria storia di Lewis Carroll. I personaggi – Alice, il Cappellaio Matto, il Coniglio, il Gatto del Cheshire e la Regina Nera – appariranno davanti al pubblico nella loro interpretazione circense.. Tutto è iniziato con pochi numeri, riuniti sotto il titolo “Fairytale Show”. Sold-out in Francia, ha preso vita in “Alice in Wonderland”, applaudito oggi non solo in Ucraina ma in tutta Europa e in Cina. Lo spettacolo, unico al mondo, è realizzato da un cast di venticinque atleti acrobati e ballerini professionisti che racconterà, attraverso la più innovativa delle arti circensi, la fiaba di “Alice nel mondo delle meraviglie” in un progetto artistico sofisticato ed elegante capace di raccontare l’onirico tra ginnastica acrobatica, recitazione, musica e danza. Un progetto artistico nato dall’ispirazione di Oleg Apelfed, capace di raccogliere intorno a sé un cast di professionisti di respiro internazionale. Ha dato vita ad un circo moderno mostrandone per primo le mille sfaccettature e le possibilità di rappresentazione scenica. Progetto portato avanti anche grazie a Maria Remneva, direttrice del Circo Nazionale dell’Ucraina.

QUEEN PROJECT FOR PIANO AND ORCHESTRA

Concerto rock-sinfonico sulle musiche dei Queen, per riascoltare, in chiave sinfonica, “Bohemian Rhapsody”, “We Will Rock You”, “The Show Must Go On”, “Killer Queen”, “Somebody to Love” e altri capisaldi dell’epopea Queen, con arrangiamenti orchestrali che ne rispettano l’essenza e ne esaltano la forza. Il concerto vede la straordinaria partecipazione, in veste di solista, di Giuseppe Andaloro, fuoriclasse del pianoforte a cui si devono anche gli arrangiamenti orchestrali. Vincitore di importanti riconoscimenti, tra cui il Premio Busoni, Giuseppe Andaloro spazia con padronanza dalla musica rinascimentale a quella contemporanea. Il musicista siciliano è da sempre aperto alla musica dei giorni nostri, e proprio di “Bohemian Rhapsody” dei Queen ha realizzato una particolare versione per piano solo, pubblicata da Warner Classic.Con lui la spettacolare Orchestra ICO Suoni del Sud diretta dal maestro Marco Moresco che ci proporranno  Uno spettacolo di rilievo artistico e culturale che rende omaggio alla band londinese che ha fatto la storia, in cui si incontrano la musica sinfonica e il rock, il pianoforte e tutti i suoni di una grande Orchestra Sinfonica. Uno spettacolo che emozionerà e coinvolgerà a pieno il pubblico.

OMAGGIO A RONDÒ VENEZIANO

“Musica e scenografia si fondono insieme per dar vita ad uno spettacolo unico e coinvolgente per il pubblico con le musiche del Rondò Veneziano” Uno spettacolo unico ed originale, capace di avvolgere lo spettatore e guidarlo attraverso i più suggestivi siti della meravigliosa Venezia: questo è sogno veneziano, non un semplice concerto in costume, ma una vera e propria esperienza multiartistica e multisensoriale, che non si riesce a narrare, ma si può solamente vivere. In linea con l’applaudita tradizione di Rondò Veneziano, Sogno Veneziano è attualmente l’unica formazione italiana riconosciuta formalmente dal M°Reverberi. E’ uno spettacolo che si propone di fondere tra loro il genere pop ed il classico, dando così vita ad una sinfonia nuova ed originale, capace di insediarsi nel cuore degli spettatori. I musicisti hanno una formazione classica ed una propria identità musicale all’interno di importanti orchestre sinfoniche e dacamera. Il curriculum dei Maestri di Sogno Veneziano è ricco di collaborazioni che hanno portato i musicisti che ne fanno parte ad effettuare numerosi concerti in Italia, Francia, Germania, Austria, Belgio, Svizzera, Lussemburgo, Regno Unito, Lettonia e negli Stati Uniti. Musiche, parole, immagini, per raccontare ancora una volta Venezia e l’incantesimo di un viaggio nella città più romantica del mondo.