LE BAL

Tutto si svolge in una balera, luogo di incontro di uomini e donne agèe: un caleidoscopio di accadimenti che accompagna il pubblico in un appassionante viaggio nel tempo scandito dalla musica che si fa drammaturgia. Le coppie ballano e in un crescendo si spogliano dei loro abiti grigi per tornare magicamente al 1940. E da questo momento è la storia a farla da padrona e la musica ne scandisce l’evolversi. Ballando dall’ alba al tramonto, dalla guerra alla pace, dal pianto al riso, dal dolore all’ amore. Di giorno, di notte, in discoteca, al mare e per strada, di giorno, di notte, da soli o in coppia. Sessant’ anni della storia d’Italia, a volte fantastica a volte tragica, si rincorrono sul palcoscenico.
88 FREQUENZE

Hedy Lamarr, diva dell’epoca d’oro di Hollywood, definita più volte come “la donna più bella del mondo”, nel giugno del 1941 presentò all’ufficio brevetti americano un complicato sistema di comunicazione segreta per evitare che i siluri della marina americana venissero intercettati dai nazisti. Un sistema che alternava 88 frequenze, come il numero dei tasti del pianoforte. Inconcepibile, per i membri dell’Inventor’s Council, che l’attrice in topless del contestato film “Estasi” del 1933 potesse essere anche un genio dell’ingegneria bellica! Solo a partire dagli anni ’80, con la cancellazione del segreto militare sul brevetto, cominciano a diffondersi le tecnologie basate sulla sua invenzione, tra cui il moderno Wi-Fi. Un’invenzione da 31 miliardi di dollari che non le fu mai riconosciuta, se non quando era troppo tardi… L’attrice intreccia con ironia la vita incredibile di Lamarr con la propria storia personale, muovendosi in uno spazio che ricorda un set fotografico, con uno smartphone in presa diretta che imprigiona, riflette, scompone, manipola l’immagine. Un racconto tutto d’un fiato che fa riflettere sul rapporto tra identità e immagine e su quanto sia complesso esprimere la molteplicità di ciascuno di noi in un mondo dove sembra si possa credere solo a un personaggio alla volta.
EL PELUSA Y LA NEGRA

Hasta Siempre Maradona y Mercedes. Un dialogo visionario fra Diego Armando Maradona e Mercedes Sosa. La Negra y El Pelusa rivelano il loro genio, l’arte e allo stesso tempo i valori, i sentimenti, le lotte, le vittorie e le sconfitte. L’immortalità. A dare voce a Maradona è Cosimo Damiano Damato, la voce di Mercedes Sosa è di Simona Molinari che si rivela sofisticata cantattrice alle prese con i monologhi (scritti da Damato) scanditi da un viaggio musicale d’autore con un canzoniere potente, commovente e civile che vede la rilettura di perle di Mercedes Sosa e del repertorio classico argentino e cantautorale italiano: da Canción de las simples cosas a Todo cambia e Gracias a la vida. E classici come Don’t cry for me Argentina e gli omaggi a Pino Daniele e Lucio Dalla, che hanno saputo cantare Napoli, con Napule è eCaruso. Gli arrangiamenti e la direzione musicale sono affidati al Sudamerica Quartet.
NUN TE REGG PIÙ

“Forse solo nei momenti eccezionali ci rendiamo conto dei nostri anni, mentre nella maggior parte del tempo siamo dei senza età”- Milan Kundera Lo show riflette su cosa vuol dire essere al passo con il tempo, nonostante questo passi inesorabilmente. Gabriele tramite la continua ricerca del nuovo, ma ricordando sempre il passato dal quale non ci si può separare, attraversa tutti i generi del teatro comico: dalla commedia degli equivoci al cabaret, canzoni, monologhi e gag irresistibili. Nun te Regg Più è lo spettacolo della saggezza in cui Gabriele non regge più i compromessi, i tranelli, le insoddisfazioni, le ingiustizie… che poi chi stabilisce cosa è normale?
L’AVARO IMMAGINARIO

Sette quadri, un prologo e un epilogo. È un viaggio nel teatro, quello di Molière in primo luogo, manon soltanto… È anche un viaggio nel tempo quello del Seicento, un secolo pieno di guerre,epidemie, grandi tragedie ma anche di profonde intuizioni e illuminazioni che non riguardano solo“quel tempo. Ed è anche il viaggio, reale e immaginario, di Oreste Bruno, da Nola, e la sua famiglia,che è poi anche la sua Compagnia viaggiante di teatranti: è la tipica “carretta dei comici” tanto carasia a Peppino che a Luigi De Filippo. È il viaggio verso Parigi, verso il teatro, verso Molière. Ma ancheuna fuga: dalla peste, da una terribile epidemia che ha costretto i Nostri a cimentarsi in unavventuroso viaggio verso un sogno, una speranza o solo la salvezza.
GIARDINI DI PLASTICA

Lo spettacolo cattura gli sguardi, ma lascia libera la fantasia di correre a briglia sciolta. Chi decide di subirne l’incantesimo, si prepari a un viaggio sorprendente alla scoperta di mondi magici dove colori, luci e suoni assecondano i suoi desideri. Mondi a sé, ciascuno con le proprie meraviglie, dove si possono incontrare extraterrestri, samurai, fate, angeli…Dove c’è posto per i ricordi, i sogni, le emozioni. Di grande impatto visivo, le scene suggestionano anche chi bambino non è più, grazie all’originalità delle trovate e alla forza evocativa di certe immagini. Tubi, abiti, copricapo, materiale povero e riciclato di vario genere che grazie all’uso fantasioso delle luci si trasforma fiabescamente in immagini, visioni strampalate e buffe, quadri plastici di un movimento della fantasia. Non c’è in ballo una vera e propria storia che non sia quella inventata, lì al momento, dai tre attori in scena con le loro trasformazioni. E la plastica? Koreja si è divertita a trasformarla, giocando con gli oggetti semplici di ogni giorno. E lancia la sfida a riconoscerli.
LOVE IS IN THE AIR

Love is in the air mostra i retroscena della vita di un giocoliere. Gli spettatori saranno in grado di ascoltare i pensieri dell’artista che si esibisce per il loro divertimento. Scopriranno così che, dietro la facciata brillante e rassicurante del performer, si cela l’uomo con la sua giostra di dubbi ed ossessioni, una colossale ansia da prestazione e un dualismo atavico tra successo e fallimento. Uno spettacolo per tutta la famiglia che sa divertire e stupire per l’eccellente valore dei virtuosismi d’altri tempi, e allo stesso tempo sa commuovere perché un uomo si mette a nudo di fronte ai suoi simili. Andrea Farnetani, vincitore del “Pavè d’Or” al festival de artistes de rue de Vevey 2014 è un artista poliedrico. La sua ricerca sul clown contemporaneo lo porta allo studio delle tecniche circensi, della danza, del teatro e della magia. Con i suoi spettacoli ha girato per festival e rassegne di tutto il mondo, diffondendo il suo amore per la risata.
O TELLO, O…IO

Una serata filo…drammatica che racconta le disavventure di una compagnia amatoriale intenta a fare le prove di uno spettacolo che debutterà la sera successiva. Il testo scelto dal regista è: Otello. Il primo atto si sviluppa tra tentativi di prove, deliranti discussioni tra attori, dissertazioni psicologiche sui rapporti e la disperazione sull’assenza imprevista del protagonista che avrebbe dovuto interpretare Otello: l’unica soluzione è che il regista stesso dovrà interpretare il protagonista senza conoscerne la parte. Nel secondo atto le discussioni e gli strambi eventi dei camerini si intrecciano con l’impietosa messa in scena dello spettacolo. Il finale oltre a essere imprevedibile non è neanche un vero finale perché…
ACTOR DEI

L’ATTORE DI DIO
LO SCHIACCIANOCI
