IL VIAGGIO DEI BAMBINI

Le storie di due “bambini del 1997” si rincorrono e si intrecciano nelle voci di Elvis e Lindita, partiti dal Sud dell’Albania per mettersi in salvo dall’impazzimento di un Paese in preda alla guerra civile e dal rapido precipitare degli eventi.  Palazzi pubblici divelti mattone dopo mattone, il crac finanziario, i kalashnikov con cui si spara, la fuga, il viaggio che ricorda quello di Pinocchio nella pancia di una balena.  Elvis e Lindita, bambini del ’97 sono tra i protagonisti delle cronache giornalistiche della tragedia della Katër I Radës – le cui tracce reali si intersecano all’opera di invenzione. Divengono qui l’occhio attraverso cui guardare questa storia, simbolo catartico del primo grande naufragio del Mediterraneo con cui non abbiamo ma finito di fare i conti. Lambisce il racconto il mito di Kuçedra, evocato da un coro di uomini e donne albanesi, il mostro acquatico simbolo del caos primordiale, nemico dell’umanità, protagonista di molte leggende albanesi – il quale torna nelle narrazioni di ogni tempo nelle vesti di Drago, Leviatano, essere demoniaco –  e del Dragùa, il bambino eletto, nato per combattere e sconfiggere Kuçedra. Attraverso l’incastro tra cronache e leggende, biografie e storie collettive le vicende dei passeggeri della Katër i Radës vengono riportate alla luce e al contempo trascese: gocce nel mare dell’eterno cammino dell’umanità, nella necessità di un approdo sulla terraferma, in salvo dal “mostro”.

ULTIMO ROUND

Johann ‘Rukelie’ Trollmann fu atleta dalle potenzialità incredibili, dalle movenze leggiadre e sinuose, più simili a quelle di un danzatore che a quelle di un pugile. Trollmann era tedesco. Ma era anche uno ‘zingaro’ e nel ’33 i nazisti lo privarono del titolo dei pesi medi. Fu ‘sterilizzato’ nel ’38 e infine, nel ’42, deportato nel campo di lavoro di Neuengamme. Sparring partner negli incontri organizzati dalle guardie naziste, nel ’44 Trollmann, con un ultimo sforzo sconfisse il suo aguzzino, il Kapò Emil Cornelius: la vittoria gli costò la vita.

LA NOSTRA CITTÀ

Un direttore di scena introduce spettatori e attori nel quotidiano di una piccola città mostrando l’ordinarietà dello scorrere della vita: ci si innamora, ci si sposa, si muore. Un piccolo capolavoro sul valore della quotidianità, un invito ad apprezzare la vita nelle piccole cose e a non sprecare il tempo che ci è dato di vivere. “Avevo scelto Wilder perché era l’autore di una stupenda commedia molto famosa che si intitola ‘La nostra città’”. (A. Hitchcock). Una commedia che lo stesso Hitchcock – per il quale Wilder sceneggiò L’ombra del dubbio – definì “stupenda”.

DISNEY OPERA per orchestra sinfonica, coro e solisti

Spettacolo a tema Disney per i 100 anni dalla fondazione. Un cast di 60 elementi per far sognare e incantare il pubblico, sorprendendolo con la magia degli effetti speciali. In scena le tante storie degli innumerevoli eroi ed eroine, che si contraddistinguono come tali non per la loro forza ma per la forza del loro cuore, per la loro capacità d’amare il prossimo.

ETNADANTE – DANTE, TRIFONE E PARADISO: UNA COMMEDIA(QUASI)DIVINA

La Divina Commedia è da sempre una opera che affascina e seduce chiunque a qualunque età. Il nostro è un esperimento (ben riuscito) di rendere tale bellezza popolare e fruibile al grande pubblico, quello generalista ed eterogeneo che popola una piazza, una scuola o un teatro. Nella intenzione del Sommo poeta infatti la Commedia fu scritta in lingua volgare per il volgo cioè il popolo.Ma si può rendere tutto questo con un linguaggio brillante, a tratti comico senza perdere di vista la sacralità del testo e delle terzine di meravigliosa fattura che hanno reso tale componimento il più tradotto al mondo dopo la Bibbia? Beh, secondo noi si. Ci siamo riusciti. Alla lettura accademica delle terzine più famose si alterna la riflessione colta e arguta insieme alle esilaranti gag che creano un giusto mix di “serietà allegra” di cui io e il prof. Gargano siamo interpreti. Un’alternativa ed interessante occasione di approfondimento “leggero” che certamente lascerà il segno nella memoria dei presenti.

LA SIGNORA DELLA TV

Un inno alla leggerezza ed un riferimento principe: il varietà. Vincenzo De Lucia, dopo le fortunate apparizioni televisive nelle prime serate Rai da “Made in Sud”, “Stasera tutto è possibile” a “Tale e quale show” fino alle incursioni a “Domenica In”, accompagnato da 4 ballerini e performer, con le musiche e gli arrangiamenti firmati dal maestro Claudio Romano, traghetterà il pubblico in una galleria di Signore del piccolo e grande schermo e della musica: Barbara d’Urso, Maria de Filippi e Mara Venier per citarne alcune. Risate garantite, costumi sfavillanti, gag improvvisate ed il continuo coinvolgimento del pubblico: uno spettacolo carnale che ha come unica missione quella di intrattenere e divertire e che lo scorso anno ha registrato il sold out per ogni replica. Torna in scena quest’anno a grande richiesta, conservando la struttura originale e diversificandosi per la presenza di “nuove” e sempre più esilaranti signore della tv.

IL CANTO DI NATALE

“Anche se il Natale non mi ha mai messo in tasca un solo pezzo d’oro o d’argento, sicuramente mi ha fatto del bene e continuerà a farmene; e quindi: che Dio lo benedica!”Queste le parole del protagonista del racconto di Dickens. Questo il senso del racconto. Questo il messaggio.Dieci attori. Che recitano. Ballano. Cantano. Interagiscono con il pubblico. Per un autentico gioco teatrale.Uno spettacolo da seguire senza fiato. Con coinvolgimento assoluto.Ed i fantasmi di ieri, di oggi e di domani hanno raggiunto il loro obiettivo: riconciliarci con il prezioso dono del volerci bene. Alferdo Vasco

BUONI | CATTIVI

Nel buio della mente della vecchiaia, un signore, forse uno scrittore, si aggira con un lumicino tra la gente, tra i mille volti incontrati nella sua vita avventurosa, ancora alla ricerca di qualcosa, di una conferma o di una smentita. Sempre arguto e ironico nel linguaggio, dalle profondità della sua memoria riporta a galla storie e vicende proprie dell’infanzia, a cominciare da una linea di gesso bianca… tracciata da una mano fredda e nodosa… a dividere perfettamente in due una lavagna nera… il destino di tante bambine e bambini…Si approfondisce il sodalizio artistico tra Michelangelo Campanale e Ippolito Chiarello, entrambi attenti osservatori della realtà – che spesso non coincide con la verità! – sempre alla ricerca di una forma di narrazione tra vissuti veri o immaginati, che dal palcoscenico parlano alle nuove e vecchie generazioni.