PIANO SOLO LIVE PROJECTS & IMPROVISATION

Danilo Rea trova nella dimensione in piano solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera. Così, con il suo talento capace di spaziare su qualunque repertorio, la sua sensibilità musicale, il suo estro gentile e la sua forza creativa, Danilo plasma la melodia schiudendo le porte a infinite possibilità che si aprono agli ascoltatori. Uno show dinamico in cui l’improvvisazione è protagonista, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire. “Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta, nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni”.
IL CIELO È PIENO DI STELLE – Omaggio a Pino Daniele

Una delle più grandi coppie del jazz italiano di oggi, quella formata da Fabrizio Bosso alla tromba e Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, con la loro originale interpretazione di brani del grande repertorio del cantautore napoletano. Il “tandem” dei due musicisti ripercorre le diverse traiettorie musicali di Daniele, cercando di restituire un ritratto inedito del cantautore napoletano, puntato soprattutto sulla musica. L’intenzione non è una semplice rilettura ma vestire una musica già grande ma con colori nuovi e autentici, facendo risuonare melodie straordinarie con la timbrica e la poesia di due eccezionali protagonisti del jazz contemporaneo. Il repertorio abbraccia un’ampia rosa di brani, dall’immancabile “Napule è” (77’) alla trascinante “Je so’ pazzo” (’79), la magia di “Anna Verrà” (1989); ma anche le più recenti “Quando” (1992), Anima (1995) e le due perle del 1993 “Allora sì” e “Sicily”, quest’ultima registrata all’epoca con il jazzista americano Chick Corea, autore della musica alla quale Pino Daniele aggiunse un testo da brividi. La musica e la poetica di Pino Daniele – afferma Fabrizio Bosso – hanno influenzato generazioni di musicisti, me compreso. Nelle sue melodie non c’è mai una nota fuori posto e non c’è solo il blues, il rock o il funky ma anche tantissimo jazz. Tutti abbiamo cantato Pino Daniele nella nostra vita.
NERI PER CASO

Il gruppo a cappella più noto del panorama italiano diventato noto al pubblico nel 1995 vincendo la sezione “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo. Il brano “Le ragazze” li ha sbalzati in vetta alle classifiche traghettando l’omonimo album alla conquista di ben 6 dischi di platino con quasi 700.000 copie vendute. Nel corso della loro carriera i Neri Per Caso hanno collaborato con alcuni tra i più importanti artisti italiani (Lucio Dalla, Gino Paoli, Claudio Baglioni, Renato Zero, Mario Biondi) e stranieri (Bobby McFerrin, solo per citarne uno). Lo spettacolo, coinvolgente ed emozionante, comprende nel suo repertorio, oltre ai pezzi che hanno portato il gruppo al successo, anche importanti brani della musica nazionale ed internazionale senza tralasciare i brani dei Beatles ai quali hanno reso omaggio nel loro ultimo disco “We love the Beatles”. I momenti di interazione con il pubblico fanno da cornice alle esecuzioni dei brani: un viaggio che, partendo dall’Inghilterra dei Beatles, fa tappe in tutto il mondo riproponendo i successi di alcuni dei più grandi esponenti della musica internazionale come Sting, Michael Jackson, George Gershwin per ritornare in Italia e poi a Napoli con il sound dal sapore blues di Pino Daniele e agli inediti che hanno reso celebre il gruppo.
LA BUONA NOVELLA – perturbazione e nada

I Perturbazione pubblicano per Warner Music Italy nel 2024, in occasione del 25° anniversario della scomparsa di Fabrizio De André, la loro rilettura live de La Buona Novella. Alla pubblicazione segue un tour della storica band pop rock torinese: in cui viene reinterpretato integralmente il concept album di De André. Nel rispetto del progetto iniziale, ma riarrangiando il disco e le singole canzoni per la messa in scena live, i Perturbazione creano così un concerto dove l’intensità delle parole di Faber e il suono del quartetto piemontese donano una nuova luce all’intera opera. Si uniscono così metaforicamente le voci di un artista immortale e di una band, ormai classica anche se di epoca moderna, della scena nazionale.
SANTI FRANCESI

Non inseguono il successo mainstream. Non hanno ansia, o voglia di strafare a tutti i costi. E già per questo Alessandro De Santis e Mario Francese (25 e 26 anni), in arte i Santi Francesi, costituiscono un “unicum” nel panorama musicale degli under 30. A ciò si aggiungono una naturale eleganza, un gusto raffinato e le idee chiare su come muoversi: «Ci siamo ripromessi di scrivere cose che ci succedono dentro e quindi sono insindacabili, sono vere per forza, perché sono totalmente nostre». Amici dai tempi della scuola a Ivrea, spalla fidata l’uno dell’altro («Viviamo da dieci anni costantemente insieme, da quando eravamo adolescenti, è normale che su determinate cose siamo diventati quasi parenti» dicono sui loro segretissimi difetti), si sono guadagnati uno spazio nel genere elettropop, muovendosi con leggerezza tra testi ricercati e sonorità contemporanee. Doti che hanno messo in luce all’ultima edizione del Festival di Sanremo (con il brano “L’amore in bocca”) e che porteranno in tour in giro per l’Italia.
MIRKO CASADEI

Parte da Sanremo 2024 il tour di Mirko Casadei per celebrare i 70 anni di Romagna mia. Il figlio del “Re de Liscio” Raoul Casadei è stato ospite al teatro Ariston e proprio Amadeus ha così lanciato il nuovo spettacolo di Mirko che dal 1 Luglio arriverà nelle più belle piazze Italiane accompagnato da una strepitosa orchestra, la Mirko Casadei Big Band. Un insieme di musicisti incredibili che con la loro musica dal vivo coinvolgeranno il pubblico con una grande carica di energia. La tradizione, la festa, il ballo italiano, in una sola parola… CASADEI.
COLAPESCE DIMARTINO – LUX ETERNABEACH

Dopo l’uscita dell’atteso album acclamato dalla critica “Lux Eterna Beach” (Numero Uno/Sony Music) e dopo un tour invernale che ha fatto registrare numerosi sold out, COLAPESCE DIMARTINO annunciano nuovi appuntamenti per LUX ETERNA BEACH ESTATE 2024, il tour prodotto da Vivo Concerti, che li vedrà protagonisti su numerosi palchi estivi da maggio a settembre. Lorenzo e Antonio: due amici, due scrittori di canzoni tra i più ricercati e importanti sulla scena italiana dell’ultimo decennio. Sono tornati sul palco dell’Ariston nel 2023 dopo lo straordinario successo di “Musica Leggerissima” (certificato Quintuplo disco di platino)- e del loro primo album insieme “I Mortali” (certificato Disco D’Oro)- brano che ha segnato il 2021 conquistando critica e pubblico e collezionando il maggior numero di presenze alla posizione #1 della classifica EarOne Airplay Radio e ben 5 Dischi di platino e oltre 150 milioni di streaming totali. Nella versione in lingua spagnola di Ana Mena, con il titolo di “Mùsica Ligera”, è diventata anche una hit internazionale vincendo ai Los 40 Music Awards 2022 come “Migliore canzone nella categoria Spagna” e conquistando la certificazione spagnola del Doppio Disco di PLATINO. Lo scorso 3 novembre è uscito “Lux Eterna Beach”, il secondo album del duo, anticipato da “Cose da pazzi”, il singolo sanremese “Splash”, “Considera”, “La luce che sfiora di taglio la spiaggia mise tutti d’accordo”, “Ragazzo di destra” e “Sesso e Architettura”. Un ritorno atteso quello della coppia, arrivato dopo lo straordinario successo di “Splash”- canzone vincitrice del Premio della Critica Mia Martini e del Premio Lucio Dalla della scorsa edizione Festival di Sanremo, e che è stata decretata canzone dell’anno per Rolling Stone Italia- e del loro debutto cinematografico con “La primavera della mia vita”, fin da subito cult movie, conquistando numerosi premi come Il Nastro D’Argento per la “migliore colonna sonora originale” e il Globo d’Oro.
A ME M’HA ROVINATO LA GUERA

Nel retro di un piccolo teatro di provincia, in una giornata (in cui il silenzio nervoso denuncia una breve quiete dai possibili bombardamenti durante la seconda guerra mondiale) si svolge la lotta di un uomo che tenta di arrivare sul palcoscenico e realizzare il sogno di una vita intera: incontrare un noto Impresario Teatrale per conoscerlo e convincerlo a farsi scritturare. Il tempo è poco e l’urgenza è tanta: l’Impresario pare essersi rifugiato in quel teatro per visionare una sua pellicola in uscita e solo l’uomo, al corrente della Sua presenza, è riuscito a raggiungerlo. Ma una donna, tutto fare del teatro, sembra ben decisa ad impedirglielo. Quanti modi ha un angelo per conquistare le ali? Quanto spazio ha la nostra anima per accettare il fallimento? Cosa è veramente un fallimento? Questo è quello che si racconta in scena, ma questa storia parte da molto più lontano.
RIVA LUIGI ’69 ’70

“Il gioco del football è un “sistema di segni”; è, cioè, una lingua, sia pure non verbale. La sintassi si esprime nella “partita”, che è un vero e proprio discorso drammatico. Ci può essere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico… Riva gioca un calcio in poesia.” Pierpaolo Pasolini Nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, io avevo 8 anni. Non ricordo molto dello ‘scudetto’, ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol… Alessandro Lay
IMAGINE-TOI

Dapprima una goccia d’acqua che cade, poi dei passi che si avvicinano, e lo spettacolo può cominciare. Tra rumori e fischi, irrompe sulla scena uno strambo personaggio, tra Buster Keaton e un Pinocchio cresciuto troppo velocemente. Gentile e naïf, con i suoi pantaloni troppo corti e un buffo cappello, l’artista francese, appena scopre di essere osservato dal pubblico, inizia a spazzare il palco. Nessun allestimento scenico, né effetti speciali e tantomeno oggetti di scena, perché, se ha bisogno di qualcosa, la inventa. Con grazia e semplicità, il “Piccolo Principe del mimo”’ dà vita ad un mondo di mostri e principesse, di tenerezza ed emozioni. Uno spettacolo delicato e visionario che celebra la gioia e la meraviglia dell’essere bambini. Una performance che tira fuori il bambino che è in ognuno di noi. Esponente di rilievo del “nuovo circo” francese, Julien Cottereau dal 1994 entra a far parte del Cirque du soleil fino al 2005, in tour mondiale con lo spettacolo Saltimbanco in cui interpreta Eddy, mimo solista clown. Come nella migliore tradizione circense “Immagina!” è uno spettacolo tout public, una nuova occasione per vivere insieme grandi e dolci emozioni.