DOVE ERAVAMO RIMASTI

La sensazione più esaltante del nostro ultimo spettacolo, “Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show” è stata quella di avere di fronte a noi ogni sera non soltanto un pubblico empatico e festoso, ma una sorta di famiglia allargata, dei veri e propri parenti che hanno condiviso alcuni momenti della nostra avventura scenica con frammenti della loro vita. Ecco perché abbiamo voluto ripartire proprio da qui, non a caso l’abbiamo battezzato “Dove eravamo rimasti”. Questo nostro nuovo spettacolo proporrà numeri/sketch/brani musicali/contributi video, con alcuni picchi di comicità come una lectio magistralis di Sgarbi/Lopez, un affettuoso omaggio all’avanspettacolo ed il confronto Mattarella/ Papa Bergoglio, inseriti nella nostra ormai collaudata dimensione dello Show. Il filo conduttore sarà quello di una chiacchierata tra amici, la famiglia allargata di cui sopra, che collegherà i vari momenti di spettacolo. La band del maestro Gabriele Comeglio sarà ancora una volta con noi sul palco, irrinunciabile “spalla” della cornice musicale. L’intento è quello di stupire ed emozionare ancora una volta quei meravigliosi “parenti” seduti giù in platea.

12° PREMIO INTERNAZIONALE APULIARTE

Il Premio Internazionale ApuliArte nasce nel 2005 dalla volontà di Mauro de Candia di realizzare per Barletta un evento coreutico che omaggi personalità che si distinguono come ambasciatori e ambasciatrici culturali e promotori d’Arte. Negli anni il Premio ha accolto artisti del mondo coreutico che hanno spiccato il volo verso una carriera di prestigio, offrendo al pubblico uno spettacolo indimenticabile dedicato alla grande danza. Anche in questa edizione, il palcoscenico del Teatro Curci ospiterà l’esibizione di danzatori e danzatrici provenienti da teatri e compagnie internazionali, individuati da una giuria composta da critici di danza ed esperti del settore. Ad alcune gemme del repertorio classico verranno affiancate interessanti creazioni contemporanee nell’ottica di valorizzare tradizione e, insieme, l’innovazione, puntando sulla creatività e il talento. Il Premio Internazionale ApuliArte porta così a Barletta personalità dalla reputazione cosmopolita promuovendo lo stretto legame tra l’espressione artistica e quella capacità di rappresentare certi valori legati al territorio della nostra terra.

IN FIN DEI CONTI. CAPITOLI DI UNA MESSINSCENA

Un reading teatrale di musica e parole che prende spunto dal libro di Angelo Mellone dal titolo In fin dei conti. Capitoli di una messinscena” (CartaCanta Edizioni), una raccolta di poesie in cui Mellone raduna quelle che definisce “le mie ossessioni”: l’Italia, le radici, il Sud, la sua Taranto, gli antenati, i figli, la provincia, la memoria nazionale, la nostalgia dell’origine, l’amore di coppia. Un viaggio doloroso, struggente, epico, in cui ogni spettatore troverà qualcosa di proprio, scovando qualche scena, qualche verso, qualche passo musicale in cui identificarsi e sentirsi parte di questa danza vorticosa di note e versi in cui Mellone viene accompagnato da un quartetto d’eccezione: Salvatore Russo alla chitarra, Francesco Longo alla fisarmonica, Franco Speciale al contrabbasso, Peppe Fornaro a sax e clarinetto.

GLI INSOSPETTABILI

Gli Insospettabili è un testo teatrale di Shaffer (autore inglese di Amadeus), da cui furono tratti, secondariamente, anche due importanti opere cinematografiche, che mette al centro della vicenda il gioco, e la sfida, tra due uomini che hanno in comune l’apparente amore per la stessa donna. Ho utilizzato l’aggettivo apparente, proprio per sottolineare l’aspetto terribilmente attuale di questa pièce: il duello, o meglio, la guerra tra due narcisisti. Il desiderio di prevalere e di vincere sull’avversario è, di fatto, molto più forte dell’amore per la donna contesa. Questa è, a mio modesto avviso, la chiave più moderna del testo di Shaffer, che cercheremo di far emergere nella nostra messinscena. Senza, per questo, tradire l’ironia e il fascino che l’autore imprime nei personaggi e nei colori del racconto, sin dalle prime battute. Proveremo a mettere in luce proprio l’aspetto più interessante di questo meraviglioso testo: ovvero la malattia dell’uomo moderno che in nome del culto esclusivo di sé, sta addirittura arrivando a privarsi del sentimento più nobile e grande che possa esistere: l’amore. Si tratta di un giallo pieno di colpi di scena e comicità; non è un caso infatti, che il ruolo dello scrittore sarà interpretato da Greg in coppia con Fabio Troiano, ed entrambi attraverso l’ironia ed una comicità inglese, condurranno lo spettatore in un gioco teatrale estremamente avvincente. Fabrizio Coniglio

ACTOR DEI 2024

Actor Dei racconta la storia e il messaggio di un uomo eccezionale che ha fatto della sua esistenza un esempio di coerenza ed onestà, la più grande opera musicale su Padre Pio. Padre Pio, interpretato da Attilio Fontana, è l’Actor Dei, l’attore di Dio uomo di profonda azione e di poca parola, un vero combattente, una figura straordinariamente attuale. L’opera, che vede in scena ben 23 artisti tra cantanti-attori, ballerini ed elementi di coro, è suddivisa in tre grandi momenti – la giovinezza, la maturazione spirituale e la costruzione dell’ospedale – rappresentati attraverso scene oniriche come il duello tra Padre Pio e il diavolo, suo alter ego, e quadri reali, veri e propri tableaux vivants di vita quotidiana.

BASTARD SUNDAY

Bastard Sunday dimostra tutta la potenza e l’attualità del lavoro di Cosimi, Ispirato alla figura e all’opera di Pier Paolo Pasolini. Debuttato nel 2003, ripresentato al Teatro di Roma nel dicembre 2015, sta vivendo una nuova urgenza scenica. Bastard Sunday amplifica e viviseziona, attraverso un’impalcatura drammaturgica la visione poetica pasoliniana, aprendola ad una complessità inedita. Interpretato da due figure che rappresentano l’anima maschile e femminile del poeta, Bastard Sunday si muove in un paesaggio astratto, sospeso, rarefatto che arriva alla fine a caricarsi di un presagio di speranza. Bastard Sunday si avvale per le musiche della collaborazione del musicista/compositore berlinese Robert Lippok dei To Rococo Rot, artista tra i più interessanti e innovativi della scena musicale elettronica europea.

IL NUOTATORE DI AUSCHWITZ

Alfred Nakache era un nuotatore francese di origine ebraica, detentore di un record mondiale. Ad Auschwitz era il detenuto numero 172763. Nonostante la prigionia e le inaudite privazioni, non ha mai smesso di allenarsi tuffandosi nell’acqua gelida di un bacino idrico. La sua forza, la sua incrollabile determinazione, gli hanno permesso di attraversare l’orrore del campo e di salvarsi. Tornato poi a gareggiare, ha ottenuto un nuovo record e ha partecipare alle olimpiadi di Londra. Ad Auschwitz è stato internato anche Viktor Frankl, uno psichiatra austriaco che, subito dopo la liberazione, ha scritto un libro sull’esperienza vissuta e su coloro che, proprio come Nakache, sono riusciti a superare quella prova terribile. Lo spettacolo vuole restituire queste due figure straordinarie che comunicano a tutti noi un messaggio di speranza: vivere è certo anche sofferenza, ma cercare un senso a questa sofferenza guardando verso il futuro con uno scopo è il modo per affrontare le sfide più dure che la vita ci presenta. In questo modo è possibile arrivare, infine, a scoprire il senso stesso dell’esistenza.      

LA STRANA COPPIA 2024

La Strana Coppia, è un esempio come Neil Simon, il più geniale e prolifico autore del teatro comico della seconda metà del ‘900, riesca sempre a trovare quel pizzico di simpatica follia nella vita di tutti i giorni. Si narra la difficile e complicata convivenza tra due uomini dalle personalità diametralmente opposte. Felix e Oscar accomunati da un divorzio alle spalle decidono di andare a vivere insieme in un appartamento situato in uno dei tanti grattacieli di New York, sulla Riverside Drive. Questo incontro – scontro quotidiano darà vita a continue ed esilaranti gag garantendo sicuro divertimento nella versione teatrale proposta e interpretata da l’inedita coppia Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia. A Oscar che gli propone di continuare a vedersi insieme agli altri amici per il solito pokerino, malgrado le ultime clamorose litigate, Felix risponde di non aver chiuso affatto con il poker, perché i matrimoni vanno e vengono, ma la partita è come lo show: deve continuare.

INSIGHT LUCREZIA 2024

La scena fantasmatica evoca la festa di nozze di Lucrezia Borgia con Alfonso D’Este a Ferrara. La preparazione, il rituale, i rapporti con gli invitati favoriscono una ricognizione della sua vita. L’ambiente è caratterizzato dalla presenza di un trono che suggerisce anche la funzione di confessionale, ma davanti una ribalta evoca evidentemente il Teatro, con orchestra di musici annessa per completare la rappresentazione del già avvenuto. La musica non “accompagna”, interagisce e talvolta interferisce: si manifesta nella presenza in “buca” dei musici, eppure anch’essa abita Lucrezia, le sta dentro. Lucrezia, condannata a recitare una parte, è pegno di guerra ma anche inarrestabile soldato in politica: tutta la sua vita di donna, di figlia, moglie, amante e madre “fattrice”, la schiaccia in un destino femminile che le sta stretto ma cui non può sfuggire. Ricordi e relazioni scorrono nel suo discorrere con i fantasmi della serata. Dentro Lucrezia si agitano voci, presagi, immagini di eventi futuri: l’incontro con la competitiva cognata Isabella, marchesa di Mantova, i precedenti mariti: Giovanni da Pesaro e Alonso di Bisceglie, la presenza ingombrante del padre, papa Alessandro VI, e del Valentino, suo fratello Cesare Borgia. La festa si svolge fra infinite portate e rappresentazioni teatrali. Dall’infanzia alla maturità, scorrono le ossessioni di Lucrezia: l’uccisione del fratello Juan, le relazioni forzate e quelle amate, i figli, perduti e avuti. “Gravidanze” destinate al fallimento. L’abito indossato per affrontarla fa presto sentire il suo peso: quell’insopportabile peso del potere che subisce ed esercita nel tentativo disperato di scrollarsi di dosso il pregiudizio o semplicemente la colpa d’essere se stessa.

SISSI L’IMPERATRICE

Lo spettacolo è il racconto dell’inquieta e tormentata vita dell’Imperatrice Elisabetta d’Austria, comunemente nota come Sissi. Il testo si snoda in vari quadri, ognuno dei quali prende in esame alcuni aspetti del carattere e del pensiero dell’Imperatrice: dalla filosofia al sesso, dalla politica all’arte. Il ritratto generale che man mano si compone mette in luce una donna tanto anticonformista quanto profondamente frustrata dalla rigidità e spietatezza della Corte Viennese, ma anche la grande poesia e la voglia di libertà di una creatura che si riteneva eternamente “chiusa in gabbia”. Anoressica, in eterno lutto per le morti assurde di due dei suoi figli, sviluppa una sensibilità dolente e rabbiosa al tempo stesso ma tutt’altro che astratta, rivolta infatti anche verso le più delicate questioni sociali: dalle sofferenze delle minoranze etniche, ai soprusi subiti dal proletariato. Antimperialista e disgustata dalle atrocità delle guerre che divampano intorno a lei, Sissi si dedica maniacalmente alla cura del suo corpo, della sua acconciatura, alla scelta delle scarpe, una barriera contro il senso di morte che aleggia intorno a lei. Profeta dell’imminente crollo dell’Impero Asburgico, Sissi ci mostra quel mondo come paradigma del nostro mondo, di un presente in cui le piaghe della sopraffazione, del razzismo e della guerra sono più virulente che mai. Sissi l’Imperatrice è un testo dove alte si fanno le “grida” della sfortunata Sissi, imperatrice suo malgrado ma donna irripetibile, la cui sensibilità ferita parla a tutti noi, alle nostre ferite.