NEW YEAR SHOW
Luca Lombardo ed Emanuela Aureli, noti personaggi molto amati dal pubblico portano in scena per l’ultimo dell’anno due spettacoli divertenti ed esilaranti. Luca Lombardo mette in scena un mix di magia, trasformismo e cabaret. E Manuela Aureli, con brillante ironia, si diverte con i suoi personaggi con i quali negli anni si è fatta conoscere al grande pubblico tratti dallo spettacolo Mamma ho perso… Aureli!
CLARA E LA NOTTE DI NATALE, OVVERO LO SCHIACCIANOCI 2024

Lo Schiaccianoci? Una fiaba natalizia il cui sogno di Clara, la battaglia dei topi e il mondo fantastico, l’hanno resa intramontabile. Ispiratosi dal racconto Lo Schiaccianoci e il Re dei Topi di E.T.A. Hoffmann (1776-1822), Peter Tchaikovsky (1840-1893) crea una delle partiture per balletto più famose e popolari di tutti i tempi. Dalla sua prima nel 1892 a San Pietroburgo, questo classico della danza non smette di incantare intere generazioni. Con pochi riferimenti all’originale, il coreografo Mauro de Candia porta in scena un sua rilettura coreografica in una versione completamente rinnovata: un viaggio magico nel mondo adolescenziale tra sogni, paure e magia, specchio del mondo travolgente che noi tutti abbiamo vissuto. Il tema natalizio entra nella dimensione degli affetti di una fanciulla che cerca la sua identità, ricordandoci che l’eternità dello Schiaccianoci risiede nella fantasia di chi ha deciso di correre il mondo, per ritrovarsi felice e adulto nella realtà fatta più bella della cerimonia dei sogni. Protagoniste di questa produzione saranno le giovani tersicoree di scuole di danza del nordbarese, riunite in scena all’interno del progetto GBM Giovane Balletto Mediterraneo, per dar vita ai sogni di Clara e l’ingegno fanciullesco senza limiti.
UNA VITA SULLO SCHERMO

In questo one man show il pubblico troverà la storia della tv italiana di ieri e di oggi attraverso i suoi monologhi sferzanti, le parodie di famosi personaggi della tv e della politica, alcuni tra i suoi numeri più conosciuticome l’Asta Tosta col mitico quadro del maestro Teomondo Scrofalo. In scena, attraverso l’ausilio di un grande ledwall, Ezio con la sua satira, il suo stile personale graffiante e ironico scherza e diverte il pubblico parlando di televisione, di politica, di sport e della società italiana di ieri e di oggi. Racconterà aneddoti esilaranti di fatti e incontri estremamente divertenti che gli sono capitati in Italia e negli Stati Uniti. Sullo schermo ci saranno sorprese inattese, clip divertenti, momenti indimenticabili della sua carriera. Il pubblico presente sarà coinvolto attraverso i suoi numeri, molti dei quali assolutamente inattesi. Uno spettacolo diverso, 90 minuti live nei quali Ezio Greggio, un vero “N.1” in scena, con la simpatia che lo contraddistingue e l’ausilio tecnico di un gruppo professionistico di alto livello, si conferma un mattatore, un beniamino del pubblico, un artista imprevedibile che ha attraversato, e continua a fare, la storia dello spettacolo italiano
FUS – FOTTUTI, UTOPISTI E SOGNATORI

FUS è un progetto di Teatro dei Borgia nato dopo tre anni di laboratorio permanente sui temi del lavoro e dell’essere artisti. Lo spettacolo chiama direttamente in causa i cinque artisti in un’opera che parla di creazione, di ispirazione, di sfruttamento, ma soprattutto di un’arte che necessita di spazio e tempo per la ricerca, e della lotta per ottenerli in un sistema che premia esclusivamente la produttività. Il momento performativo, ludico divertente e frammentario, è costruito saccheggiando strutture drammatiche alle opere di Anton Cechov, che vengono poi ricomposte con l’innesto di stralci del CCNL dello spettacolo (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) e del Decreto Ministeriale che istituisce il FNSV (Fondo Nazionale dello Spettacolo dal Vivo ex FUS). In uno spazio teatrale denudato, ribaltato e reinventato, nel quale parte degli spettatori sono sulla scena e parte delle scene sono tra gli spettatori, si parte dalla condizione degli artisti per ragionare di opera e fatica, di ambizione e pigrizia, di ispirazione e sfruttamento, di stabilità e cambiamento come tratti intrinseci del rapporto tra umano e lavoro nella vita di tutti. Di Cechov restano filosofia e sentimento, ma per carità: Via le Betulle!
COPPIA APERTA QUASI SPALANCATA

“Prima regola: perché la coppia aperta funzioni, deve essere aperta da una parte sola, quella del maschio! Perché… se la coppia aperta è aperta da tutte e due le parti… ci sono le correnti d’aria!”. L’energica Antonia incarna l’eroina perfetta di tutte le mogli tradite e racconta con ironia la loro “sopravvivenza” tra le mura domestiche. Pur di continuare a stare vicino al marito, la protagonista decide di accettare l’impensabile. Così tra dialoghi e monologhi brillanti si snodano gli episodi più assurdi. Soltanto quando nel cuore di Antonia si insidia un nuovo uomo, giovane e intelligente, il marito sembra accorgersi dell’esistenza della moglie, del suo essere donna, del suo disperato bisogno di essere amata e considerata. Questa commedia è una favola tragicomica che racconta cosa vuol dire stare in coppia. Fo e Rame descrivono in modo perfetto con toni divertenti, ma anche drammatici raccontando le differenze tra psicologia maschile e femminile. Tutti ci si riconoscono infatti Coppia aperta…quasi spalancata porta in scena la relativa insofferenza al concetto di monogamia.
GENTE DI FACILI COSTUMI 2024

Andato in scena per la prima volta nel 1988, con lo stesso Nino Manfredi nei panni del protagonista, questo testo è considerato ancora oggi uno dei più eclatanti apparso sulle scene teatrali italiane negli ultimi decenni. Protagonisti della pièce sono Anna – nome d’arte “Principessa” – una prostituta disordinata e rumorosa che sogna di diventare “giostraia” e Ugo, l’inquilino del piano di sotto, un intellettuale che vivacchia scrivendo per la tv e per il cinema ma che sogna di fare film d’arte. La vicenda prende il via la notte in cui Ugo sale al piano di sopra per lamentarsi con la coinquilina che tornando a notte fonda e accendendo il giradischi l’ha svegliato e lei, per la confusione, lascia aperto il rubinetto dell’acqua della vasca allagando irrimediabilmente l’appartamento di lui. Ugo sarà costretto quindi, anche a causa di uno sfratto, a trovare rifugio dalla “Principessa”. Con questa convivenza forzata inizia un confronto/scontro costellato di incidenti e incomprensioni, ma anche un curioso sodalizio, dove ciascuno condivide con l’altro ciò che ha. Le reciproche posizioni vanno mano a mano ammorbidendosi perché diventa chiaro che ad incontrarsi non sono state solo due vite agli antipodi, ma soprattutto due sogni all’apparenza irrealizzabili. Dall’incontro tra Anna e Ugo nasce un turbine di disastri, malintesi, ilarità e malinconie pienamente in sintonia con l’immagine che il loro autore, Nino Manfredi, ha lasciato nel ricordo di ognuno di noi.
ANFITRIONE

Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Nessuno mi riconosce più e tutti mi sbeffeggiano a piacere. Non so più chi sono! Queste sono alcune delle domande che tormentano sia i protagonisti dell’Anfitrione, scritto da Plauto più di 2000 anni fa, che molti di noi oggi. Il doppio, la costruzione di un’identità fittizia, il furto dell’io, la perdita dell’essere garantita da un ruolo sociale, sono i temi che Plauto ci consegna in una forma nuova, da lui definita tragicommedia, perché gli accadimenti riguardano dei, padroni e schiavi. In essa il sommo Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme animali, vegetali, naturali, decide, per la prima volta, di camuffarsi da uomo. Assume le sembianze di Anfitrione, lontano da casa, per potersi accoppiare con sua moglie, la bella Alcmena, e generare con lei il semidio Ercole. Giove-Anfitrione durante la notte d’amore, lunga come tre notti, racconta ad Alcmena, come se li avesse vissuti personalmente, episodi del viaggio di Anfitrione. Durante il racconto il dio provò, per la prima volta, un’ilarità che poi si premurò di lasciare in dono agli uomini. “Abbandonato il regno delle metamorfosi, si entrava in quello della contraffazione” Incipit Comoedia (R. Calasso). “Aprite gli occhi spettatori, ne vale la pena: Giove e Mercurio fanno la commedia, qui” (Plauto). Da quel momento nelle rappresentazioni teatrali il comico e il tremendo avrebbero convissuto e avrebbero specchiato le nostre vite mortali e imperfette. Dopo Plauto in tanti hanno riscritto l’Anfitrione e ciascuno l’ha fatto cercando di ascoltare gli stimoli e le inquietudini del proprio tempo. Ho provato a farlo anch’io. Teresa Ludovico
LA SAGRA DELLA PRIMAVERA, Il rituale del ritorno. 2024

Un classico intramontabile della danza in uno spettacolo che unisce tradizione e sperimentazione. A partire dal genio di Igor Stravinskij, la coreografa Roberta Ferrara dà vita ad una reinterpretazione della celebre opera dove i quadri non rappresentano più il sacrificio della vergine alla divinità ma una comunità utopica che abbraccia il principio di uguaglianza e convivenza armoniosa, pronta a sacrificarsi per un bene comune, un’adorazione collettiva in nome di ideali, una morte che prepara ad una rinascita sconosciuta. Affascinata da sempre dalle forme rituali, la coreografa Roberta Ferrara intravede nelle ritualità il valore del gesto, del tempo, della cura intesa come condivisione, della collettività che si raduna. II compositore Benedetto Boccuzzi attraversa la partitura stravinskiana con l’elettronica, trasponendola in un nuovo spazio aumentato e multidimensionale. Una creazione dove si raccolgono energie primordiali, viscerali e sublimazioni pagane attraverso una scrittura coreografica corale ridisegnata sui corpi dei dieci danzatori. Un manifesto, dove ancora è possibile credere al miracolo che qualcosa di meraviglioso possa fiorire.
IL SINDACO PESCATORE 2024

Raccontiamo la storia di un eroe normale, Angelo Vassallo, un uomo che ha sacrificato con la sua vita l’impegno di difendere e migliorare il suo territorio e le sue persone, con la sua opera di uomo semplice onesto e lungimirante attraverso l’inizio della sua carriera politica, i successi straordinari ottenuti nel Cilento nell’ottica del Bene Comune, compresa l’operazione Dieta Mediterranea assurta grazie a lui a Patrimonio dell’Unesco, fino al suo tragico epilogo. Ambientalista convinto, amato dai suoi concittadini, in una regione malata e straordinaria come la Campania, Vassallo era noto come il Sindaco Pescatore per il suo passato da pescatore, per l’amore del mare e della sua terra che nella sua attività di amministratore lo aveva sempre ispirato. Esempio di rigore nel rispetto della legge con modi severi e fermi che però permettono di mantenere intatta la bellezza di uno dei luoghi più caratteristici del Cilento; emblematica la sua ordinanza di una multa fino a mille euro per chi viene sorpreso a gettare a terra cenere e mozziconi di sigarette: un solo mozzicone inquina un metro cubo di acqua per un anno intero. La sera del 5 settembre 2010, mentre rincasava alla guida della sua auto, è stato barbaramente e vigliaccamente ucciso per mano di uno o piu assassini ancora oggi ignoti. Più di 500 persone tra sindaci, amministratori locali e semplici cittadini il 10 febbraio 2018 hanno marciato per dire no alla archiviazione dell’inchiesta sull’ omicidio dell’ex sindaco di Pollica.
IL CALAMARO GIGANTE 2024

La vita di Angela è assurda e incomprensibile come quella di ognuno di noi. Da ragazza tanti sogni e passioni le facevano battere il cuore, ma i binari rigidi della famiglia e della società l’hanno portata a una situazione che è come un boccone amaro incastrato in gola, e non va né su né giù. All’improvviso un’onda stravolge la sua vita. In un vortice fuori dal mondo e dallo spazio, dove si ritrova a girare insieme a Montfort, che arriva da un’altra nazione e un altro secolo, e in comune hanno solo di non sapere come sono finiti lì. Così inizia il loro viaggio, che onda dopo onda li sbatterà a vivere le avventure di donne e uomini che invece hanno avuto il coraggio di abbracciare il mare e la vita come un’unica, strabiliante meraviglia. E se nel mondo esiste il calamaro gigante, allora non c’è più un sogno che sia irrealizzabile, una battaglia inaffrontabile, un amore impossibile.