CONTRATTEMPI MODERNI

Una storia fatta di tecnologia, telecomandi, ossessioni social, ma anche di libertà perdute da riconquistare. Il protagonista si sveglia dopo la prima notte trascorsa nella sua nuova casa, modernissima e tecnologica. Ci sono ancora scatoloni da svuotare e oggetti da mettere a posto. A fargli compagnia, il suo pappagallo impiccione e dispettoso. La sua giornata è scandita da continui messaggi vocali della sua compagna che annuncia il suo imminente arrivo per pranzo, insieme ad una cordata di amici e parenti. A lui il compito di mettere tutto in ordine e preparare un pranzo, prima del loro arrivo. Ma la casa gli si rivolta contro e la tecnologia si diverte a sgambettarlo. La preparazione del pranzo finisce, quindi, col trasformarsi in un’autentica epopea, rocambolesca e tragicomica. Una divertente physical comedy dal sapore internazionale che, attraverso l’uso creativo di schermi e dispositivi, e con un ritmo incalzante, racconta il rapporto malsano fra uomo e tecnologia.
IN SITU 2024

Il lavoro di Silvia Gribaudi incarna leggerezza, ironia e libertà e le pratiche che propone desiderano indagare come lo humour e il gioco possano trovare espressione nella fisicità e nella gestualità di ogni persona. Il laboratorio che porta alla creazione è aperto a chiunque desideri affrontare un’esperienza artistica di comunità, sperimentando il movimento attraverso l’espressione libera e creativa del proprio corpo, che permetterà di avvicinarsi attraverso la danza a sé stess* e agli altr*. Un laboratorio che usa l’umorismo e la leggerezza come strumenti per tutt* coloro che hanno il desiderio di esplorare il movimento, la creatività e di esprimersi liberamente con il corpo.
HARÉ DANCE

HARÉ DANCE ruota attorno a un concetto che scandisce la vita del paese natale della coreografa, il Giappone. Haré No Hi è un termine che si riferisce ai “giorni di festa”, qui diventa una ricerca sulla musica e sugli stati di gioia.
MERAKI – INESORABILMENTEUNAVIA

MERAKI Ideazione: YoYPerformingArts Coreografi e interpreti: Emma Zani e Roberto Doveri Musiche: Timoteo Carbone Opera: Palmira di MedhatShafik Costumi: Hache Official In collaborazione con: Meccaniche della Meraviglia e Stazione Utopia Con il sostegno di: PARC PerformingArtsResearch Center Meraki nasce coinvolgendo nel progetto il grande artista egiziano MedhatShafik, Leone d’Oro alla Biennale di Venezia. Gli oggetti dell’installazione di Shafik “Palmira”, costruiti da elementi sovrapposti di juta, garze e tessuti dai colori naturali e splendenti, sono una metafora della stratificazione della storia, dei danni dell’uomo alla natura, la ricostruzione, dopo un evento traumatico, si trasforma per Shafik in un “viaggio onirico, leggero, che trae la sua forza dalla fragilità delle cose alla ricerca di un recupero simbolico dei luoghi archeologici e della natura, che sono la memoria dell’uomo, l’essenza della civiltà.” Nella coreografia non c’è prevalenza di presenza maschile o femminile ma solo ricerca di equilibrio interiore e consapevolezza che la ricostruzione passa solo attraverso un percorso comune. INESORABILMENTEUNAVIA Ideazione: YoYPerformingArts Coreografi e interpreti: Emma Zani e Roberto Doveri Musiche: Timoteo Carbone Video e opera: “Il Bisonte” di BizhanBassiri con musiche di Stefano Taglietti Costumi: HACHE Official Disegno luci: Elisabetta Maniga Produzione: Anghiari Dance Hub In coproduzione con Fabbrica Europa In collaborazione con Meccaniche della Meraviglia e Fondazione BassirI Progetto vincitore di Vetrina della giovane danza d’autore 2023 – Network Anticorpi XL, Call Studio Round – TanzNetzDresden (Dresda), vincitore della XIV ed. del Premio Internazionale Prospettiva Danza Teatro e vincitore del secondo premio della competizione ICC Linkage (Bulgaria) “Il Bisonte” è una video installazione dell’artista iraniano BizhanBassiri creata nel 1998 e accompagnata dalla composizione di un ambiente sonoro di Stefano Taglietti. È la rappresentazione del percorso indisciplinatamente inesorabile della natura che si rigenera senza mai cessare il suo corso e che trasforma l’energia pura in forma e viceversa. Un’apparizione di dimensione cosmica che conquista lo spazio creando una potente carica energetica. Non c’è inizio e non c’è fine. Un’unica via che cattura lo sguardo, alla ricerca di continue associazioni e simboli che si alternano, si ripetono e si muovono dentro un ciclo chiuso e ipnotico.
CROCODILE

Martin Harriague torna ancora una volta alla forma del duo, questa volta regalando una danza d’amore che, a prima vista, potrebbe sembrare lontana dai temi sociali e ambientali che hanno segnato le sue opere precedenti. In questo duo firma una partitura sottile sull’incontro e l’innamoramento. Due corpi concordano, si punteggiano, si interrogano come tante parole unite durante un incontro. Gli occhi catturano e non si lasciano mai andare in un vortice ipnotico. In questo dialogo di corpi, scritto con la sua straordinaria interprete Emilie Leriche, Martin Harriague rivela l’essenza della sua danza. Soltanto due corpi che vibrano al suono delle marimba dell’inebriante “Canto Ostinato” di Simeon ten Holt. Due esseri nella bellezza e nell’emozione. Ci trasportano e sospendono il tempo.
IDIOT-SYNCRASY

Uno spettacolo-performance pensato per il teatro. Idiot-Syncrasy si concentra sul potere della danza come agente di cambiamento. Un manifesto di attivismo politico e una tenera esplorazione dell’identità maschile e più in generale, delle relazioni umane. Attraverso il meccanismo della reiterazione, Igor x Moreno invitano il pubblico a riflettere su ciò che abbiamo per celebrare il legame fra le persone e l’abilità che ognunə di noi ha di andare avanti.
DERRUMBE

La pièce analizza il concetto di ombra di Jung. Come la mente si relaziona al corpo attraverso l’azione, questo è lo spunto creativo da cui è nato lo spettacolo. L’esplorazione del comportamento umano sul palco fa emergere gli schemi di movimento e le dinamiche del corpo. Accettare e affrontare la propria ombra è un passo cruciale nel percorso verso l’accettazione completa del proprio sé,negare o reprimere l’ombra porta solo ad un aumento del suo potere su di noi.
STAY WITH ME (!)

Il tema delle relazioni romantiche, con le sue infinite forme ed espressioni, è una musa senza tempo. L’amore, spesso visto come un ideale sfuggente, sfida definizioni o limiti precisi, poiché la storia di ogni coppia presenta sfumature uniche. Il titolo “Stay with Me (!)”, ispirato alla canzone pop di Miki Matsumara del 1979 “Mayonaka no Door”, ha un doppio significato: “Non lasciarmi” e “Stai al passo con me”. La pièce non riguarda solo le relazioni; affronta la dinamica unica di una coppia immaginaria in cui i corpi e le menti si attraggono, si ritirano, si inseguono, si cercano e si trovano.
IL GIARDINO DELLE PAROLE

Quanto sono importanti le parole? Ne esistono di piene e di vuote, di pesanti e di leggere; in alcune, finiamo per crederci talmente tanto che diventiamo quella parola. E poi esistono parole che sono carezze, belle e leggere e che fanno del bene. E se esistesse un giardino di parole? Si può iniziare una guerra a causa delle parole? E la pace? Uno spettacolo dentro il cuore delle parole fino alla loro radice. Il giardino delle parole è la storia del paese di Alfabeta, un paese nel quale le parole vengono sognate durante la notte dai propri abitanti e raccolte sotto forma di semi dal pescatore di parole, il Signor Grammatica, per poi essere coltivate con cura dalla giardinolaia Gelsomina. Nel giardino tutte le parole sono preziose ed importanti, ma ce n’è una che è la più luminosa di tutte: la parola PACE, fondamentale per gli equilibri del regno. Tra gli abitanti di Alfabeta, riconosciamo Caretta una simpatica vecchietta che recupera e ripara parole vetuste, custodendole nella sua memoria e in ogni piccola storia; la maestra Amalia, un’insegnante severa ed esigente ma che nasconde un cuore tenero e la passione per il canto e, infine, la piccola Futura, una curiosa e vivace bambina che tutte le volte con i suoi mille “perché” travolge Gelsomina. Un giorno però, all’improvviso, la parola “Pace” si spegne. I sogni dei suoi abitanti si fanno agitati e pieni di rabbia. Il telegiornale riferisce le notizie come al solito… ma presto Grammatica e Gelsomina scopriranno che il responsabile del nuovo stato delle cose è il re di Alfabeta il quale, per bramosia di potere e presunzione di superiorità, ha deciso di dichiarare guerra al vicino paese di Silenzia. Riusciranno gli abitanti di Alfabeta a riportare in luce la parola Pace?
OTTO – Storia di un orsacchiotto

Lo spettacolo è ispirato all’albo illustrato OTTO – Autobiografia di un orsacchiotto. Due clown raccontano dell’amicizia senza tempo tra due bambini di religione diversa attraverso le vicissitudini del loro orsacchiotto di peluche durante la Seconda Guerra Mondiale. Otto è stata scritta appositamente per affrontare in modo costruttivo e delicato i temi della guerra e della pace con spettatori e spettatrici con cui in genere si fa difficoltà a spiegare tali tematiche, per arrivare a sensibilizzare anche ai temi della non violenza, dell’inclusione, del bullismo e del rispetto di tutte le differenze.