PACE

L’evento rientra nell’iniziativa “La musica che unisce”, promosso dalla violinista russa Ksenia Milas e suo marito Oleksandr Semchuk, violinista ucraino, impegnati in questi giorni in un tour per l’Italia con lo scopo di aiutare la Croce Rossa Italiana in una raccolta fondi per l’emergenza umanitaria in Ucraina. La coppia di musicisti sarà sul palco insieme all’Ico e proporrà al pubblico il brano Melodia (con l’arrangiamento di Stefano Delle Donne) scritto da Myroslav Skoryk (1938-2020), uno dei più importanti compositori ucraini del secolo scorso, per il film “High Pass” (1981, del regista ucraino Voldodymyr Denysenko), pellicola sulla guerra partigiana che trova nel dialogo e nella pace il suo messaggio principale. L’orchestra della Città metropolitana di Bari per l’occasione sarà diretta dal maestro Daniele Squeo, pugliese, classe 1985, uno dei direttori d’opera emergenti nel panorama europeo. Attualmente è Direttore Musicale Generale del Pfalztheater di Kaiserslautern a partire dalla stagione 2020/2021. Il programma del concerto proseguirà con l’esecuzione dei seguenti brani: Sinfonia da Antigona di Tommaso Traetta (a 250 anni dalla composizione con revisione a cura del Traetta Opera Festival), Nelle steppe dell’Asia centrale di Aleksandr Porfir’evič Borodin e terminerà con l’esecuzione della Sinfonia n.3 Polacca, op.29 di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Il ricavato della serata sarà devoluto alle attività della CRI (Croce Rossa Italiana) – Emergenza Ucraina.
L’ISOLA… dove la plastica prende vita

Con questo spettacolo abbiamo scelto di parlare di un tema scomodo ma molto attuale: la spazzatura sta soffocando la nostra terra, l’aria, l’acqua…Mare, cielo e plastica sono i protagonisti di una storia moderna che pare inventata, ma non lo è.Lo spettacolo infatti racconta la storia della “Great Pacific Garbage Patch”, l’isola di spazzatura che galleggia nell’oceano pacifico settentrionale.Una voce di bambina narra il viaggio di una busta di plastica mossa dal vento che vola fino all’Isola dove incontra oggetti che attraverso le due attrici-animatrici e il musicista prendono vita.Tutto il mondo di questo spettacolo – personaggi, paesaggio e strumenti musicali – è composto da oggetti di uso comune che riempiono le nostre giornate e i nostri sacchetti dell’immondizia: tappi, bottiglie, tinozze… In questo spettacolo il bambino-spettatore diventa esploratore attivo nella scoperta dell’isola e dei personaggi che la abitano in un crescendo di emozioni: divertimento, stupore e paura contribuiscono a dare forma alle immagini.É un viaggio fatto di trasformazioni, suoni, luci, colori e fantasia, tanta fantasia… dai 5 ai 10 anni | teatro di figura, d’attore e musica | durata 50′
ZOO DI PINOCCHIO ovvero Pinocchio’s prequel

Questa volta raccontiamo Pinocchio dal punto di vista dei tanti animali che popolano le pagine del libro, lo raccontiamo a modo nostro, con poche parole e l’incanto delle figure e dei gesti.In scena due improbabili demiurghi fanno ciò che sempre succede in teatro: creano una storia. Una storia che all’inizio è “la storia”. Prima viene la luce, poi lo spazio e il tempo, poi nasce la vita. E da lì, dalla vita creata, si dipana uno strano bestiario che va dal grillo parlante che non parla, ma frinisce, al pulcino e la gallina, al colombo viaggiatore, al serpente, al gigantesco pescecane; un bestiario o uno zoo, che ci indica la giusta strada alla ricerca della figura di Pinocchio, alla ricerca in fondo, della nostra umanità. I due demiurghi, forse il gatto e la volpe, finalmente ci guidano all’albero da cui nasce Pinocchio, il nostro eroe.Se questo romanzo di formazione ci dice che anche i burattini di legno hanno un’anima, ci dice pure che nelle avventure di Pinocchio possiamo ritrovare le ragioni di fondo della nostra esistenza. Basta cercare, magari osservando le cose con uno sguardo un po’ strabico. dai 3 agli 8 anni | teatro di figura e d’attore con musica dal vivo | durata 40′
ULISSE. NESSUNO È PERFETTO

«Papà, sei il mio eroe!». Non c’è bambino che non onori di così elevato riconoscimento il proprio padre, eleggendolo campione di forza e bellezza, esempio con cui identificarsi. Un esempio da tramandare. O da tradire. Con il quale fare i conti comunque e sempre, tanto più quando, varcata l’adolescenza, lo sguardo di fanciullo cede l’incanto, l’innocenza e le favole non bastano più ad alimentare il mito. E se tuo padre è un eroe vero, uno che l’eroe lo fa per mestiere? Se per di più porta il nome altisonante di Ulisse, re di Itaca e tu, neanche a dirlo, sei Telemaco… Quante imprese dovrai ancora aspettare prima di poterlo riabbracciare? In che misura la narrazione dello straordinario (l’eroe e le sue gesta) può sostituire il rapporto concreto tra padre e figlio?Lo spettacolo parte da queste basi per raccontare il rapporto a distanza di Ulisse e Telemaco attraverso una polifonia di linguaggi, che si amalgamano con la naturalezza sapiente propria del canto dell’aedo: il linguaggio composito del teatro accoglie e fa propri segni del cinema, del rock, del fumetto e quello senza tempo dei sentimenti. Linguaggi e segni che comunicano potentemente al cuore e alla testa: dei ragazzi non meno che degli adulti, con una profondità che smuove il sorriso, la commozione, la risata. Perché Ulisse non è perfetto e, se il mito è la fonte, la linfa di questa storia, l’umanità – con le sue impurità e debolezze – ne è la sostanza.In questo spettacolo le famose imprese sono un lontano seppur vivido ricordo e l’eroe d’un tempo è ridotto a mendicare ghiaccio per dissetarsi; tuttavia l’affabulazione del nostro eroe ha il potere di un’arcana fascinazione su quanti, ancora, incrociano i suoi passi e le sue visioni. Eppure qualcuno diffida della veridicità dell’incredibile e la stessa Penelope, mentre tesse la tela, matura il distacco; e Telemaco non deve conoscere tutta la verità, “non deve sapere” che quella volta, suo padre, pur di non andare in guerra dai 12 anni | teatro d’attore | durata 55′
(UNA) REGINA

In un giorno di pioggia non si può uscire, meglio restare a casa, la parata della banda è annullata. Due sorelle, con gli strumenti luccicanti ancora in mano, guardano fuori dalla finestra. Una è tristissima, l’altra assorta. Per combattere la noia si inventeranno una fiaba che le trasporterà indietro nel tempo, quando c’erano vecchie governanti stanche di regnare e fanciulle obbedienti, il cui destino era scritto nel nome con cui nascevano.«Cosa vuoi fare da grande?». La domanda può sembrare inutile per una giovane principessa chiamata Regina! E se invece la nostra Regina coltivasse in segreto un desiderio diverso, lontano dal futuro che si prospetta per lei? Quanto coraggio ci vuole per ribellarsi a un destino che ci sta stretto e dare ascolto al nostro talento più profondo? E cosa succederebbe se, per amore di chi ha scelto per noi, non riuscissimo a dire di no? Quanto influiscono le proiezioni che i genitori fanno sui propri figli, a volte inconsapevolmente, spesso con nobilissime intenzioni, pensando di garantire la miglior direzione per la loro crescita? Tra litigi, risate e danze sfrenate, le due sorelle metteranno alla prova la potenza della loro libertà, forse per esorcizzare la paura di diventare grandi nel modo più grigio, o forse per ritrovarsi alla fine, un po’ più unite. dai 5 ai 10 anni | teatro d’attore | durata 47′
GULLIVER. E DI ALTRI VIAGGI

È la nuova produzione del Gruppo Mòtumus, «Gulliver. E di altri viaggi», spettacolo scritto da Anna Piscopo per la regia di Maurizio Ciccolella, anche in scena, che prende spunto dalla favola di Jonathan Swift tracciando le traiettorie di un periglioso viaggio insieme autentico, feroce, ironico e psicologico. L’opera si misura con la immaginaria costruzione di un ponte, tra il mare delle emozioni e le sperdute isole dei sentimenti. Un percorso del ciclo di vita che si declina nei suoi rapporti con gli altri, col mondo e con se stessi, passando per il senso di colpa, il ricatto, le imperfezioni, le fragilità. Perché siamo un popolo di giganti, di lillipuziani e viceversa.
I TRE POCELLINI

Quella de I Tre Porcellini è sicuramente una fiaba che affronta il tema della crescita: i tre fratellini sono infatti la rappresentazione del bambino che cresce, imparando a ogni stadio un comportamento nuovo, passando attraverso gli errori e le brutte esperienze. La compagnia propone una rivisitazione di questo grande classico, passando dal tema dell’ecologia a quello dell’amicizia in un’ora di puro divertimento: Lupone è un lupo pasticcione ma soprattutto vegetariano, che cerca nei tre porcellini tre improbabili compagni di gioco. Dopo molte incomprensioni, i tre fratelli accetteranno questo nuovo amico e insieme puliranno il bosco, dove hanno costruito le loro casette, dai rifiuti.
LO STREGATO MONDO DI MALEFICA

Nel regno di Henbane è festa: è appena nata Aurora, la figlia del Re Stefano, e tutte le fate sono state invitate per farle da madrine. Soltanto la perfida Malefica viene esclusa dai festeggiamenti e decide di vendicarsi lanciando un incantesimo. All’età di sedici anni la giovane principessa Aurora si pungerà con un fuso e cadrà addormentata in un sonno profondo; potrà svegliarsi soltanto grazie al bacio di un innamorato. Ma Malefica ha un altro motivo per vendicarsi di Re Stefano, un motivo ben più profondo e personale, una ferita che riempie il suo cuore di rancore. Soltanto il vero amore del principe Filippo per Aurora potrà spezzare l’incantesimo e riappacificare Malefica e Re Stefano. La fiaba della Bella Addormentata è rivisitata dal punto di vista di Malefica, sviluppando una trama parallela che arricchisce la struttura della fiaba tradizionale.Lo spettacolo è arricchito da coreografie e da canzoni che si integrano con il recitato creando una sequenza di momenti divertenti e di forte impatto emotivo.
ARRIVANO I CLOWN

Lo spettacolo di clown e giocoleria “Arrivano i clown” del Piccolo Teatro di Foggia/Compagnia Teatrale Palcoscenico, liberamente ispirato all’ omonimo libro di Tristan Remy e scritto da Dino La Cecilia. Lo spettacolo nasce come messa in scena ispirata alle più esilaranti e divertenti comiche contenute nel libro e portate in scena dai più grandi clown del circo moderno: clown mitici quali Chocolat, Foottit, Beby, Grock, I Fratellini, Rhum, Alex, Zavatta. Remy li segue nel loro viaggio per il mondo al seguito dei diversi circhi e impresari, ma sempre al servizio di un’arte comica, tramandata spesso di generazione in generazione, che solo nella risata del pubblico trovava la sua gloria e la sua consacrazione.
IL FANTASMA DI CANTERVILLE – Piccola Compagnia Impertinente

La villa dei Canterville era da secoli infestata dal fantasma di Sir Simon e qualsiasi persona abbia mai osato metterci piede fuggiva terrorizzata, finché un giorno il vecchio Otis acquistò la proprietà ad un prezzo irrisorio e vi si trasferì con la sua famiglia, non curante dello scomodo inquilino.L’antico e potente fantasma dovrà scontrarsi con la modernità e lo scetticismo dei nuovi abitanti della casa, in una feroce battaglia all’ultimo scherzo.Tutti i suoi sforzi per scacciare la famiglia Otis si riveleranno vani. Il povero spettro sta per uscirne sconfitto, ma grazie all’aiuto di un bambino il suo destino cambierà per sempre.