IL MINOTAURO

Il progetto nasce dall’intento di affrontare il tema della diversità, cercando di non restringere questo tema ad una diversità specifica, ma di parlare della diversità in una forma archetipa. Per questo ci siamo rivolti a una figura mitologica come il Minotauro. Il drammaturgo Gaetano Colella ha immaginato un incontro tra il Minotauro e Icaro ragazzino. I due si incontrano grazie ad un pallone lanciato per sbaglio nel labirinto da Icaro che andrà a recuperarlo e lì vedrà per la prima volta “Il Mostro” di cui tutti hanno paura. Ma Icaro non fugge e piano piano conosce quell’essere rinchiuso, ascolta i suoi racconti e ne diventa amico fino a tentare di difenderlo da Teseo che è venuto per ucciderlo. Non ci riuscirà e non gli resterà altro che difendere il suo amico in un discorso alla città di Creta che non ha saputo ascoltare e quindi non ha potuto conoscere e di conseguenza amare uno dei suoi figli : il Minotauro”
PROMISE LAND

Siamo nel 2050, l’Italia è uscita dall’Europa, che ogni anno accoglie due extracomunitari sorteggiati attraverso il gioco “Presto in Europa”. Giampi e Tonia saranno i fortunati italiani, selezionati per il soggiorno in un confino alle porte dell’Europa, per un periodo di osservazione a tempo indeterminato. Qui, dovranno affrontare una serie di prove per dimostrare la loro idoneità ad entrare. Ma presto qualcosa smetterà di funzionare. E in questa terra di nessuno, l’attesa, in uno stato di abbandono, giocherà strani scherzi, fino a sprofondare nell’assurdo. Un grottesco gioco di immedesimazione porta lo spettatore a fare un viaggio, in un altrove che sembrerà così lontano, da non riguardarlo. Ma quanto è distante l’altro da noi? Cosa lo pone così lontano? Giampi e Tonia sono due italiani, con vestiti glitterati e di tendenza, liberamente interpretati dal loro piccolo vissuto di provincia, ma sotto l’abito buono, si svelerà la loro vera natura. A nudo resteranno ad aspettare. A nudo resteranno
NARCISO 2020

La bellezza di Narciso contiene una trappola mortale: la fascinazione per se stessi può essere fatale. Il narcisista è colui che perde la propria vita nell’infatuazione esaltata, ma sterile, per la propria immagine. Questa è la follia mortale che il nostro tempo ha elevato a nuovo comandamento sociale. Questo spettacolo si basa su un recente fatto di cronaca che induce a porci fondamentali domande su tabù infranti.
NINA BALLA

La musica e la voce di Claudio Prima, accompagnato dal Progetto Seme, raccontano con musiche e testi inediti, le avventure di Nina, ragazza di origine albanese cresciuta in Italia, con una storia personale che la lega ancestralmente con la sua terra d’origine e con la danza, una storia che è impressa nel suo nome e la spingerà a cambiare il suo destino. Una storia moderna, eppure senza tempo, che intreccia le sue pieghe più intime con le musiche originali che la sostengono e le fanno da cornice, in uno spettacolo appassionante che trascina e commuove. Una storia che appartiene archetipicamente a tutte le donne del Sud, fiere e sinuose, come il mare che le accomuna.
ZUGZWANG – I studio

Nel gioco degli scacchi lo Zugzwang indica il momento in cui si è obbligati a fare una mossa, nonostante ci si senta impossibilitati a farlo, poiché si sa che, muovendo, qualcosa andrà sicuramente perduto, se non addirittura tutto. E allora cosa muovere, e soprattutto come muovere? Fino a che punto il movimento è uno slancio vitale e quando diventa una fuga o uno stallo? Nel nostro progetto di creazione siamo interessati simbolicamente, ma non solo, all’immagine della scacchiera come rappresentazione di una sintassi conchiusa di possibilità. Il giocatore comprende per la prima volta di non esser lui a condurre il gioco ma di farne parte.
LA RIDICULOSA COMMEDIA

In una giornata come tante altre Friariello, un semplice contadino, si trova ad essere preso di mira da Pantalon De Borghia, un avido imprenditore edilizio, e dott. Graiano d’Asti, un politico facile alla corruzione. In quello stesso giorno è di ritorno a casa Florenzia, figlia dell’imprenditore, che dopo molti anni in viaggio alla ricerca della propria libertà, è costretta a tornare a casa avendo terminato ogni risorsa economica datale dal padre. Uno spettacolo dinamico, fresco, emozionante e comico, che ha conquistato anche il pubblico internazionale. Gli attori sono sempre in scena: la loro capacità di giocare dentro e fuori la scena rapisce il pubblico in un ritmo incalzante di avvenimenti, lazzi, musiche dal vivo, suoni, poesia e bravura attoriale. E’ il puro gioco del teatro fatto dagli attori, che crea la magia e la bellezza di questo spettacolo.
IL COTTO E IL CRUDO

Con le affilate armi dell’ironia e della leggerezza, attraverso pensieri laterali, dialoghi serrati, poesie demenziali, fraseggi comici, esilaranti calembour, lo spettacolo propone in scena una coppia storica della comicità pugliese. E proprio la Puglia, come regione, come territorio ricco di attrattive, ma soprattutto come luogo dell’anima dove ritrovarsi, è tra le protagoniste della messa in scena. Dopo gli iniziali convenevoli e cerimonie, tra Emilio ed Antonio scoppia un conflitto senza precedenti che, in breve tempo, li porterà inesorabilmente “al chi sono io ed al chi sei tu”. Niente e nessuno potrà fermare la “resa dei conti” tra i due, mentre parleranno di crisi economica, di energie alternative, di ricordi d’infanzia, di poesia e di metalinguistica. Uno spettacolo per chi ama l’improvvisazione, i salti nel vuoto e, soprattutto, il ragù che cuoce dalle cinque di mattina.
ARMANDO
Questa storia unisce tre generazioni: il figlio Enrico, il padre Mario e il nonno Armando. Ed è vera. Nasce dalle lettere scritte da Mario, appena dodicenne, a suo padre Armando durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1944. Le ritrova Enrico, conservate in una valigia, nel 2017, settantatre anni dopo. Leggendole, un po’ alla volta, Enrico ricostruisce la sua storia: la storia della sua famiglia, lastoria della sua città. La nostra storia: perché in quelle lettere la storia piccola di un bambino che desidera soltanto riabbracciare suo padre, s’intreccia con la grande e dolorosa storia del nostro Paese. Armando Vezzelli era un maestro di scuola elementare; un intellettuale che durante la guerra scelse di ribellarsi alla dittatura e di organizzare la Resistenza nella sua città, Genova. Per questo andrà incontro all’arresto, alla deportazione e alla morte nel campo di sterminio di Mauthausen.
UN’ALTRA VITA

Non esiste alcuna definizione semplice e universalmente accettata della parola ‘vita’, In sostanza, non sappiamo ancora dire con assoluta precisione cosa sia la vita. Lo spettacolo “Un’ altra vita”, ci racconta questa eventualità. Un astronauta ( il nostro Producer musicale “Trevize”) sbarca sul pianeta Proxima Centauri per una missione che consiste nel recupero di un nucleo di energia naturale, il quale si trova su questo inesplorato pianeta. Inaspettato sarà l’incontro con gli abitanti di questo pianeta e quello che ne conseguirà, il nucleo è la fonte unica che alimenta sia queste creature che tutte quelle che abitano il pianeta, vegetali e animali.
QUANTO BASTA

Una giornata come tante per una coppia di anziani coniugi della piccola borghesia cittadina. La moglie si appresta a cucinare una teglia di parmigiana, il marito rientra in casa con una vecchia radio scovata vicino ai cassonetti. Lei fa i conti amari con i rimpianti, mentre lui, più pacato, vive nel suo piccolo mondo. Si conoscono a memoria e si rimbeccano continuamente per qualunque banalità. È la paura di perdersi che li tiene uniti e che, nel momento del pericolo, fa riemergere quell’amore infeltrito dagli anni, come un’abitudine. Un atto unico in cui Piva alterna toni comici e surreali a momenti di malinconica poesia, e ore il ritratto di due esseri umani in cui lo spettatore non potrà fare a meno di identificarsi.