SHAPE OF MOVING WAVES – Urban Version

“Shape of moving waves” è un dialogo tra danza e musica ispirato alla fisica del suono e alla sua propagazione molecolare nell’aria. Una griglia sul pavimento definisce i limiti dello spazio scenico ed intrappola la danza tra le variazioni sonore. L’interazione tra suono e movimento da vita ad un gioco interattivo che innesca ambizione e curiosità.

CONFERENZA “GUIDA ALLA VISIONE: IL LAGO DEI CIGNI”

Guida alla visione del lago dei cigni è a cura di Rosellina Goffredo è un progetto ideato per avvicinare i giovani, e non solo, alla grande danza. Attraverso alcuni cenni storici, il racconto del libretto, la proiezione video di brevi estratti, suscita curiosità e offe strumenti di lettura alla visione del balletto. Molti di coloro che hanno seguito Guida alla Visione sono poi andati a vedere la grande danza a teatro!

LE DUE VERGINI

Raramente capita a teatro di vedere un giallo, difficilmente si rappresenta su un palcoscenico il mistero di un omicidio. Lo spettacolo di Giovanni Gentile ha un’ambientazione noir, è uno spaccato di vita ma è soprattutto un thriller in cui sia la scrittura che la messa in scena sono influenzate da autori come Simenon, Truffaut e Polanski. Un uomo e una donna, un’imputata per omicidio e il suo avvocato difensore, impegnati in un dialogo serrato, in cui i ruoli che i due protagonisti interpretano nella vita non sono che una parvenza, una recita. Un scorrevole, intenso, emozionante atto unico interpretato da Barbara Grilli e da William Volpicella. Barbara dà voce e corpo ad una donna enigmatica, complessa, sarcastica al limite della cattiveria, in preda ai suoi incubi e ai suoi psicofarmaci. William interpreta un uomo con le sue nevrosi, classiche del nostro tempo, in preda ad una crisi umana e professionale che potrebbe essere dietro l’angolo per ciascuno di noi. Due misteri, due vite che si incontrano, si intersecano per un attimo lasciandosi e lasciando, anche negli spettatori, dei solchi profondi. Dialoghi potenti, violenti, due persone che mettono la loro vita una nelle mani dell’altra. Fino all’ultima parola detta sul palcoscenico tutto potrà cambiare, tutto potrà essere ancora svelato, un interrogativo dietro ogni interrogativo, ogni frase racchiude un’altra frase, ogni immagine racchiude un’altra immagine. Ogni verità racchiude un’altra verità, in un assurdo gioco di scatole cinesi. O forse no.

ENEIDE

“Va figlio di Afrodite, va via di qui, porta quello che resta di noi, di Troia lontano, che di noi più niente resta. Va porta via nostro figlio, che viva e con lui noi e tuo padre, quel mulo cocciuto, portalo con te, che viva anche la nostra memoria…”L’ Eneide è un viaggio attraverso il Mediterraneo alla ricerca dell’Esperia, seguendo le orme del figlio di una dea e di un pastore storpio e ceco, di Enea uomo, che suo malgrado lascia la sua casa, la sua terra e affronta un viaggio lungo e pericoloso per inseguire una promessa.Ma dov’è l’Esperia? Cos’è l’Esperia?

SHAKE ‘N SPEARE

Passione, sudore e conflitti di una giovane compagnia teatrale alle prese con la creazione di una nuova produzione. Devono mettere in scena la tragedia di William Shakespeare “Amleto”, una delle tragedie più conosciute del teatro. E così, sprovvisti di mezzi finanziari e solo in due, devono creare e provare il loro nuovo spettacolo. I ruoli professionali degli attori si intrecciano con i loro caratteri man mano che si realizza l’opera dell’Amleto. Più si va avanti nella tragedia e più si scontrano le differenti visioni del mestiere, dell’arte e della vita, fino a che Amleto prende vita quasi senza rendercene conto attraverso i componenti stessi della compagnia. Così come fa Amleto nell’opera di Shakespeare, con La trappola per topi, anche noi, ci serviamo di una compagnia di Comici per portare alla luce alcune delle verità celate nella tragedia. Centro nevralgico di tutta la rappresentazione è senza dubbio il parallelismo tra “l’essere e non essere” di Amleto e quello degli interpreti, che alla fine del loro turno di prove giungono alla essenza del loro essere attori, nella convinzione del proprio agire e del proprio mestiere.

LA LEGGENDA DIMENTICATA

 “La leggenda dimenticata” è uno spettacolo tratto dal libro “Il coraggio dei gamberi – favole per bambini persi” scritto da Alessandro Piazzolla, che racconta la magia della vita tra fantasia e realtà. Animali parlanti e paesaggi immaginifici, accompagneranno gli spettatori più piccoli in uno scenario in cui potranno sprigionare e assecondare la loro fantasia sui diversi piani emozionali: l’ascolto, il gioco con le parole, con i suoni e con le metafore; scoprendo così il sapore della fantasia. Uno spettacolo che si propone come momento di riflessione sia a livello valoriale che pedagogico trattando il tema della diversità, con la morale che tutto può succedere se lo si vuole davvero. Infatti, i due protagonisti saranno ostacolati da diversi personaggi, come un leone capo branco, una buffa scimmia, una iena ingenua, un orso goloso. Il viaggio del racconto sarà intrapreso da un unicorno e uno scoiattolo che cercano di diventare simili per poter giocare insieme. La pièce consentirà ai giovani spettatori di immedesimarsi nelle avventure e raggiungere luoghi magici e fantastici, aiutando i due amici a superare le sfide proposte.

PULCINELLA… DELL’AMORE, DELLA MORTE

Pulcinella va al mercato e si innamora di Lucrezia. Cerca in tutti i modi di entrare nelle grazie della bella. Lucrezia o Zezza, non certa della bontà dei sentimenti dello spasimante, lo convince dell’esistenza di una sua sorella che, vedendolo, si è perdutamente innamorata di lui. Pulcinella accetta di fidanzarsi con la sorella di Zezza, non comprendendo che è tutto uno scherzo, una prova per verificare che lui non cada ai piedi della prima che incontra, e che magari gli prepari da mangiare. L’incontro tra i due è fatale. La fantomatica sorella altri non è se non Zezza travestita da strega e Pulcinella, per sfuggire al fidanzamento con questa donna mostruosa, finge un malessere e le fa credere di essere morto. Ma la morte lo prende sul serio ed arriva in carne ed ossa.

LUPO LUPASTRO

Nella notte buia e scura, chi verrà a farci paura?Il Lupo, ovviamente, il più cattivo dei cattivi, feroce, furbo e affamato. Ma è davvero così terribile?Affrontiamolo faccia a faccia, in uno spettacolo ricco di risate e divertimento, le armi più efficacicontro la paura e la noia.Trasformiamo insieme il terribile ululato dell’animale più feroce del bosco in un inno alla gioia, allarisata, al coraggio, le armi necessarie per affrontare i cattivi, i lupi veri che si incontrano nellestorie come nella vita di tutti i giorni.Due personaggi, due attori, Carmen e Rustichello, si danno appuntamento nel bosco per cercare diincontrare il più affascinante dei personaggi delle storie, il Lupo.Non privi di un certo timore si avvicinano a questa impresa, con stravaganti richiami per attirarel’attenzione del Lupo e facendosi a vicenda non solo coraggio, ma anche scherzi interpretando conagili, ma curati travestimenti di volta in volta, il Lupo, Cappuccetto Rosso o i tre porcellini, fino adincontrare il vero Lupo.Tra personaggi famosi del mondo delle storie, stravolgimenti paradossali, teatro d’attore e pupazzirimarrete tutti a bocca aperta, tutti pronti ad ululare alla luna.

A. SENZA NOME

“In giudizio non si crede se non a chi ha giurato.”Così i romani sintetizzavano l’essenza sacrale che la formula del giuramento assumeva nelle azioniprocessuali.Ma in che modo si combatte una legge ingiusta? Chi si nasconde veramente dietro i volti di coloroche hanno fatto della democrazia una deviazione politica personale e illegittima? E con quali mezzisono riusciti a trasformare una società civile in un teatro dell’orrore?A. senza nome prende spunto dall’Antigone di Sofocle per rispondere a queste domande, dando vitaa un racconto epico-moderno tratto da un’avvenimento realmente accaduto.Una donna decide di mettere in scena la sua storia attraverso un vero e proprio circo di personaggistravaganti, grotteschi, surreali; un mondo di facce e di esistenze – interpretate da lei stessa – chel’aiuteranno ad esumare il proprio nome dimenticato prima ancora di quello del fratello morto el’accompagneranno fino a un’istante prima del numero finale dello show, in quell’attimo in cui ilrespiro del pubblico si ferma mentre l’acrobata dà inizio alla sua danza nel vuoto, lassù in alto, peraiutarci a sconfiggere le nostre stesse paure.A. senza nome è una parabola in cui i personaggi della vicenda scritta da Sofocle si fondono conaltri della nostra contemporaneità; una storia tanto simile a quella dell’eroina greca quanto reale,costruita grazie a un fitto gioco di ruoli creato dalla stessa protagonista per riuscire a entrare nellatrama della propria vita e contendere al suo avversario – che gli altri chiamano il Capo – quelsegreto che tutti devono conoscere.“Quindi io, consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo con la mia deposizione,m’impegno a dire tutta la verità e a non nascondere nulla di quanto è a mia conoscenza.”In iudicio non creditur nisi iuratis.

VIAGGIO A TEATRO

IL PROGETTO TEATRALE VIAGGIO A TEATRO è stato ideato affinché l’attività teatrale venga considerata come veicolo educativo attraverso il quale la persona impara una forma educata di socializzazione, verso sé stessa e verso gli altri.  “VIAGGIO A TEATRO” è uno spettacolo poetico, divertente, magico, composto da ragazzi normodotati, bambini ipovedenti, ragazzi spastici, ragazzi con Sindrome di Down, che portano in scena la molteplicità dell’arte.  Gli spettacoli si svolgeranno all’interno del Teatro Curci di Barletta nei giorni 30 e 31 marzo con 4 spettacoli, totalmente sold out, grazie alla calorosa partecipazione delle scuole che hanno inteso il progetto della compagnia teatro nuovo.  Ogni bambino vivrà questa magia con i ragazzi diversamente abili. Il progetto si pone l’obiettivo di aiutare i ragazzi speciali a lavorare sulla gestione delle proprie emozioni, della propria identità vissuta, anche attraverso l’uso più consapevole del corpo e della voce.  Il progetto si basa sul favorire la conoscenza di sé e dell’altro, attraverso il linguaggio teatrale, la valorizzazione delle emozioni e nell’aiutare a comprendere il valore dell’altro come persona nella sua diversità e unicità.  Il motto della compagnia…. “NOI NON SIAMO DIVERSI. NOI SIAMO SPECIALI”.