LE MANI CHE VORREI

Le mani che vorrei è il racconto di un uomo costretto a fare i conti con la realtà di un mondo che si nutre di disperazione e ambizioni illusorie, generando violenza e sopraffazione. Lorenzo, nell’ultimo saluto alle colonne del vecchio mondo, racconta la sua evoluzione dal sonno alla ragione, attraverso l’inciampo della coscienza sul dissesto delle illusioni che ne avvelenano l’anima. L’ultimo saluto del narratore diventa occasione di riflessione sull’humus del male; sulla perseveranza dei giusti; sul potere della fede in un ideale di redenzione.

DIGIUNANDO DAVANTI AL MARE

La figura di Danilo Dolci sfugge a qualsiasi tentativo di classificazione: poeta, intellettuale, pedagogo. Dopo un breve viaggio in Sicilia decide di ritornarci e di mettersi al fianco degli ultimi, dei diseredati, dei banditi come li chiamava lui stesso. Dalle vicende umane di questo gigante dimenticato abbiamo creato un pezzo teatrale che tenta non solo di raccontarne i momenti più importanti ma di evocarli con il corpo nudo del teatro.

IL FIGLIO – tr

Durante una passeggiata in un parco, nel giorno del suo settimo compleanno, un bambino di nome Mario si addormenta sotto un albero. Fin qui, nulla di grave, se non fosse che al risveglio non solo non riconosce più né l’ istitutrice né sua madre, ma chiede con forza di essere accompagnato a casa “sua” dalla “vera mamma”. Ha inizio così l’avventura di Mario, conteso tra due madri, che presto coinvolgerà attraverso la stampa e la giustizia un pubblico molto più ampio. Una storia che lascia con il fiato sospeso, che parla di morte e resurrezione, di lotta e di amicizia. Una fiaba contemporanea impregnata di ironia e magia, nella quale però, i personaggi buoni e cattivi non sono folletti o supereroi, orchi o streghe, ma adulti e bambini che vivono questo mondo, persone direttamente riconoscibili nelle nostre vite.

IO CHE AMO SOLO TE

Un raffinato, denso racconto di una delle pagine più felici del cantautorato italiano di tutti i tempi: La Scuola di Genova, un luogo fatto di artisti straordinari ed amici che, negli anni ‘60, ha esplorato e cantato l’amore come mai prima. Lauzi, Bindi, Tenco, De Andrè… alcuni dei protagonisti di questa storia, che narra di canzoni ed emozioni che hanno travolto l’Italia, ed il mondo intero, risuonando fino ad oggi. Progetto originale nato da un’idea della cantante Serena Spedicato, e dal fortunato incontro con lo scrittore Osvaldo Piliego ed il musicista ed arrangiatore Vince Abbracciante, Io che amo solo te… è uno spettacolo ed un concerto di teatro-canzone che racconta cantando, in un’elegante alternanza tra testi e riarrangiamenti originali, le storie e le vite che si celano dietro alcune tra le più belle canzoni d’Autore italiane di sempre.

CAMMELLI A BARBIANA

Un ragazzo ricco, sorridente e pure bello. In lotta con la scuola e la sua famiglia. I domestici di casa lo chiamano “signorino”, e a lui non va giù. Ma è un figlio di papà che mentre i ragazzi della sua età vanno a combattere per Mussolini, studia da pittore. Eppure, sotto le bombe dell’estate del ’43 lascia la sua bella e comoda vita per farsi prete, senza immaginare che da lì a una decina d’anni verrà esiliato in mezzo ai boschi dell’Appenino toscano dalla sua stessa Chiesa. Ma proprio lassù questo ragazzo ricco, sorridente e pure bello darà vita – con pochi ragazzi di mezza montagna – al miracolo della Scuola di Barbiana, diventando il maestro più rivoluzionario, dinamitardo e rompicoglioni del dopoguerra italiano: don Lorenzo Milani.

CONCERTO IN CUFFIA PER HANDPAN

Concerto in cuffia per handpan è un concerto e una esperienza immersiva, che ha come protagonista Maurizio Rana e i suoni dei suoi handpan, strumenti a percussione armonica costituiti da due cupole metalliche poste una sopra l’altra con le pance opposte. Grazie a numerosi festival nel mondo, l’handpan si sta diffondendo ovunque e sempre più persone rimangono affascinate da questo suono molto dolce e onirico. Un concerto con questo tipo di strumenti, ipnotico per molti, dimostra quanta autonomia e quale maturità musicale esso stia conquistando nel settore della World Music e della New Age.

LENÒR

Portoghese d’origine, napoletana d’adozione, Eleonora fu poetessa, scrittrice e una delle prime donne giornaliste in Europa. Una figura decisiva per la storia del nostro paese e in particolare del sud. Protagonista nei moti partenopei del 1799 e di quell’effimera repubblica meridionale, condusse un’esistenza esemplare, appassionata e faticosa, che ci parla ancora oggi, con grande forza, di libertà e giustizia, di amore e dignità. Raccontarla significa non solo rendere omaggio a una grande antenata, ma invitarla a guidarci ancora sul sentiero di questo tempo difficile.

COL SUD A TRACOLLA

Col Sud a Tracolla rappresenta l’omaggio musicale (in commistione con l’arte scenica del raccontare teatrale) al nostro territorio, ai suoi suoni, alle sue genti, avventure, tradizioni e alle sue storie cantate. Vito Signorile imbraccia il suo strumento a corde per far vibrare le emozioni più ancestrali del meridione italiano, le peculiarità più attuali, le speranze più intramontabili. Per accompagnarlo un cast d’eccezione, musicisti specialisti delle atmosfere mediterranee e un’attrice emblema della femminilità del Sud Italia. A trasmettere tutta la forza del ‘Sud a tracolla’ (un Sud Fotografato, un Sud Agognato, un Sud Cantato…) Vito Signorile si serve delle parole di poeti e cantori di straordinaria forza evocativa e di canti creati per lo spettacolo.

ALLE RADICI DEL CANTO

Viaggio sonoro per mare e altri approdi Alle radici del canto è il titolo del nuovo cd e del tour che festeggia i 26 anni di attività dei Radicanto. Questo viaggio sonoro e poetico nasce dalla voglia di esplorare attraverso la forma “canzone” in chiave d’autore e acustica la musica del mediterraneo. Dal folk meridionale al fado, alla tradizione sefardita, agli echi del sudamerica. Ricerca, rielaborazione e dedizione verso le tradizioni popolari “vive” di tutto il mediterraneo, che hanno fatto dei Radicanto una delle più interessanti realtà musicali in Italia.

THE EMBRACES

Il progetto The Embraces rappresenta una ricerca coreografica focalizzata su uno dei bisogni umani fondamentali: quello della comunicazione fisica, dell’empatia e della tenerezza espressa attraverso l’atto fisico dell’abbracciare, bisogni diventati assenti durante una pandemia la cui risoluzione si fonda sulla distanza sociale e sull’impossibilità di comunicare. Se definiamo l’abbraccio come una forma di intimità fisica, vicinanza, comprensione o amore tra due o più persone, sorge spontanea la domanda: in che modo il divieto di toccare e abbracciare gli altri influenza i cambiamenti nel comportamento quotidiano? Il nostro atteggiamento verso la comprensione del paesaggio anatomico del nostro corpo cambia al cambiare della presenza/assenza del contatto fisico? Il divieto di intimità fisica influisce sul cambiamento dei rituali collettivi di celebrazione e/o lutto?