VIAGGIO AL TERMINE DELLA NOTTE

Elio Germano e Teho Teardo portano in scena Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline in una versione completamente rinnovata nelle musiche e nei testi. Avvalendosi dell’interpretazione di Elio Germano, Teardo ripercorre musicalmente alcuni frammenti del “Viaggio” restituendo, in una partitura inedita, la disperazione grottesca del capolavoro di Celine che qui ritrova nuove dinamiche espressive nella combinazione di archi, chitarra e live electronics.Ed è proprio nel suono che emergono nuove prospettive sulle disavventure di Bardamu e sugli orrori della guerra mondiale che travolge le relazioni tra gli uomini e le nazioni. La scenografia è quasi inesistente. Il palco, scarno e immerso nel buio, lascia spazio a una scrittura dalla spiccatissima natura, una partitura “impressionista” che diventa essa stessa narrazione e si fa interprete del genio di Céline.

PRONTI, PAGLIACCI, VIA!

Lo spettacolo nasce come messa in scena ispirata alle più esilaranti e divertenti comiche contenuto del libro “Arrivano i Clown” di Tristan Remy. Nelle pagine traboccanti di vita di Tristan Rémy riemergono e si incrociano le vite dei più grandi clown del circo moderno. Rémy ci svela gli intrecci, le rivalità, la nascita delle singole gag, poi ripetute e perfezionate nel tempo, di clown mitici quali Chocolat, Foottit, Beby, Grock, I Fratellini, Rhum, Alex, Zavatta.

VILLAINS

L’ombra del male Shakespeare, prima di essere un poeta e un drammaturgo, era un essere umano, conosceva sé stesso, le sue debolezze, i desideri più reconditi dell’uomo. Era anche un bravo osservatore, proprio come Iago, e come lui, era sempre un passo avanti agli altri in quanto sapeva ben interpretare le esigenze del pubblico dell’epoca; l’unico svago era il teatro e doveva essere cruento, mettere in scena i vizi più gravi, i desideri proibiti a cui ogni uomo o donna avrebbe voluto dar sfogo, solo così poteva attirare l’attenzione della platea. Impertinenti, amorali, egoisti ed ipocriti: questi sono solo alcuni degli aggettivi con cui potremmo descrivere i“villains” o personaggi cattivi, gli antagonisti nelle tragedie shakespeariane.  Eppure in loro c’è  qualcosa di oscuro che ci attrae. Sono personaggi affascinanti,  seducenti quanto letali.

COME CENERENTOLA

Ispirata alla storia di Cenerentola, questa favola moderna vede una giovane aspirante attrice alle prese con due showgirl avide di successo che la sfruttano per i loro interessi. Una gara per accaparrarsi il titolo, non di principessa, bensì di protagonista in un nuovo film si conclude con un lieto fine che accontenta tutti. L’amicizia, la dedizione allo studio e l’importanza della famiglia sono i valori su cui si basa questo moderno allestimento, allo scopo di raggiungere i giovani spettatori utilizzando un linguaggio più vicino a loro.La storia insegna che per ottenere successo nella vita non bisogna mai smettere di studiare ed essere umili.

HAMLET 01

Questo lavoro nasce per l’esigenza  di analizzare e raccontare i classici rimodulandone la struttura e, in parte, il linguaggio, mantenendo intatti la struttura portante e i significati profondi del testo. “Ti prego, recita la battuta come te l’ho detta io, sciolta, in punta di lingua. Se ti sgoli come fanno molti dei nostri attori, tanto valeva dare i versi al banditore di piazza”. Così si apre lo spettacolo, con le raccomandazioni che Amleto fa all’attore capocomico che si appresta a recitare “a palazzo”. E sarà proprio l’attore con la sua compagnia, attraverso uno slittamento del punto di vista (shifting point), a raccontare cosa avvenne in quei giorni alla corte danese. La musica dal vivo e le suggestioni empatiche attraversano il testo e gli attori sulla scena, cercando un dialogo con il pubblico che alleggerisce i tempi e rende moderna e comunicativa una storia immortale. Probabilmente la più grande mai scritta per il teatro.

BIANCA COME LA NEVE

Il racconto dell’ultimo nano “Biancaneve” è certo la fiaba più conosciuta, nella cui vicenda si intrecciano il dramma di una mamma invidiosa e cattiva e la tenera e ingenua comicità dei nani. Il racconto di Cucciolo, il più piccolo dei sette nani, ci porta per mano a scoprire la crescita di Biancaneve da bimba coraggiosa che preferisce la protezione del bosco sconosciuto allo sguardo, conosciuto ma cupo, di sua madre a mamma di esigenti nanetti e poi sposa bellissima. 

CANTASTORIE A PEDALI E ARTISTI DI STRADA

Un cantastorie e un musico a cavallo di una stravagante bicicletta “side-car”, realizzata con pezzi recuperati da biciclette d’epoca, gironzolano per la città per raccontare storie ai bambini. Al suo pedalare un gigantesco libro sfoglia le sue pagine. Una vecchia sedia trasforma la bici in un divertente side-car, che diventa palco per l’attore o occasione per i bambini di farsi un giro con il cantastorie. Una narrazione interattiva che attraverso l’utilizzo di maschere, strumenti musicali, numeri di magia comica e oggetti di uso quotidiano coinvolgerà i bambini in un viaggio denso di divertimento e incanto.

CLOWN LUDOBUS

Due clown si ritrovano sulla pista per fare un spettacolo. Tutto è pronto, il pubblico è riscaldato e partecipe , il numero dei piatti cinesi viene annunciato dal clown bianco ma il clown augusto si perde e  facendo scherzi e pasticci non riesce a far girare il piatto sull’asticella. In difficoltà chiama i bambini per farsi aiutare e magia… trova dei giocolieri bravissimi che stupiscono l’incredulo clown bianco che rassegnato deve accettare i suoi nuovi collaboratori.

NON ABBIATE PAURA

Grande Hotel Albania Marzo 1991. Nell’arco di tre giorni ventimila cittadini albanesi in fuga dal loro paese, affamati, in cerca di libertà e di una vita nuova sbarcano a Brindisi. Ad accoglierli una città povera di ottantamila abitanti, schiacciata dalla disoccupazione, dall’illegalità e da uno stato assente e cinico. Poteva succedere di tutto, sarebbe bastata una scintilla e invece… Invece racconto il miracolo laico che vide involontaria protagonista la mia città, l’incontro eccezionale di centomila corpi estranei, stretti in quei cinque giorni di storia. “Non abbiate paura” è un racconto per quelli che stavano da questa parte del mare. Per non dimenticare quello che accadde allora. Per una medaglia mai data. Ma soprattutto per un incontro inimmaginabile: quello fra i cittadini brindisini e più di ventimila albanesi.

L’UNIVERSO È UN MATERASSO

Questo è il grande racconto del Tempo. È diviso in quattro Capitoli. Il primo racconta il tempo in cui il Tempo non esisteva ancora: l’origine del tutto attraverso il mito, in particolare la teogonia di Esiodo. Il secondo capitolo descrive il tempo in cui la realtà era ciò che il buon senso e l’occhio umano potevano cogliere e comprendere: al mattino il Sole nasce a est, la sera tramonta a ovest, dunque il Sole gira intorno alla Terra. Il tempo di Aristotele e Tolomeo. Il terzo capitolo è la rivoluzione copernicana, in cui l’uomo scopre che la realtà non è quella che sembra. L’ultimo capitolo è il più ambizioso e difficile: riguarda il Novecento, da Einstein ai Quanti. Il racconto nonostante la sua complessità ha una forma espressiva chiara, semplice ed evocativa.