RIUNIONE DI FAMIGLIA

Una commedia deliziosamente atroce! Riunione di famiglia è una commedia dolce e pungente sul delicato rapporto tra madre e figli. Una mamma esplosiva, un’ex artista quasi ottantenne alla resa dei conti con la sua famiglia per stabilire come trascorrerà gli ultimi anni della sua vita. Un filo sottile lega i personaggi in un excursus tra passato e presente, recriminazioni e compiacimenti, ed il loro rapporto, ma soprattutto i loro intenti, sono affrontati in una chiave molto divertente. Una sera Federico, un imprenditore di successo, riunisce suo fratello Beniamino e sua sorella Fanny poco prima di una cena con la madre: ha seri problemi economici e non è più in grado di mantenere tutta la famiglia. L’unico modo per sopravvivere è sopprimere la madre, diventata ormai insopportabile. Beniamino e Fanny ridono pensando sia uno scherzo ma realizzano che Federico è molto serio. I sensi di colpa sono davvero tanti, tuttavia decidono che versare molto sonnifero nel suo cocktail preferito sia la soluzione migliore. Non darà adito a sospetti sulla sua morte. I giochi hanno inizio, ma i tre figli non hanno fatto i conti con l’esuberanza della madre, la quale, irresistibile e divertente, imprevedibile e piena di energia, gli confida di non aver vissuto a pieno la propria vita per colpa loro. Per questo ora vuole vivere libera da legami, senza limiti e e priva di ogni responsabilità. Come finirà questo crudele regolamento di conti?
DITEGLI SEMPRE DI SÌ – nuovo cast

Ditegli sempre di sì è uno dei primi testi scritti da Eduardo, un’opera vivace, colorata il cui protagonista è un pazzo metodico con la mania della perfezione. In Ditegli sempre di sì la pazzia di Michele Murri è vera, infatti è stato per un anno in manicomio e solo la fiducia di uno psichiatra ottimista gli ha permesso di ritornare alla vita normale. Michele è un pazzo tranquillo, socievole, cortese, all’apparenza l’uomo più normale del mondo, ma in verità la sua follia è più sottile perché consiste essenzialmente nel confondere i suoi desideri con la realtà che lo circonda; eccede in ragionevolezza, prende tutto alla lettera, ignora l’uso della metafora, puntualizza e spinge ogni cosa all’estremo. Tornato a casa dalla sorella Teresa si trova a fare i conti con un mondo assai diverso dagli schemi secondo i quali è stato rieducato in manicomio; tra equivoci e fraintendimenti alla fine ci si chiede: chi è il vero pazzo? E qual è la realtà vera?
MI AMERÒ LO STESSO

Mi amerò lo stesso” è un monologo che a volte vorrebbe essere un dialogo. Paola Turci si racconta, ma certe volte non è più lei a parlare, ma qualche personaggio che ha incontrato nel corso della sua vita, a cui lei presta solo la voce, a volte ci mostra il punto di vista di sua mamma, personaggio che torna in ogni momento importante, a volte sono protagonisti di un solo momento. Un monologo sincero e divertente in cui alla realtà si mischiano i sogni enei sogni entra la vita. Il racconto della vita di una donna, in cui è facile identificarsi: i suoi desideri e le sue debolezze, i ricordi e le speranze per il futuro. Il tutto legato da alcune canzoni che hanno fatto da colonna sonora a ogni fase della sua esistenza. Paola Turci si mette a nudo e lo fa con un monologo che porta sul palco uno dei più grandi insegnamenti che la vita le ha regalato: qualunque cosa accada… Mi amerò lo stesso.
INSITU

In chiusura del percorso di formazione, il coreografo ospite Edouard Hue guiderà allievi ed insegnanti in una performance. Una creazione inedita, dedicata ai partecipanti, in formazione del Network Internazionale Danza Puglia. Un modo per vivere i parametri di creazione: un’analisi del luogo e dello spazio, del suo contesto e della sua musicalità. Criteri di composizione estemporanea, evidenziati dall’artista. Durante questi due giorni all’interno, Edouard Hue desidera realizzare un’opera su misura per il Teatro Traetta di Bitonto. In ogni angolo del teatro, coreografie sommergeranno il luogo con danze ispirate “all’anima” del teatro. Questa nuova collaborazione con il Network Internazionale Danza Puglia nasce dalla gioia di danzare e vivere emozioni attraverso la danza. Edouard HUE Edouard Hue, danzatore del Junior Ballet di Ginevra. Sperimenta, come interprete, gli estremi dei coreografi Hofesh Shechter, Damien Jalet, Oliver Dubois e sviluppa rapidamente uno “stile” particolare, un misto di virtuosismo padroneggiato e spontaneità maliziosa. Ha anche ricevuto lo Swiss Dance Prize 2019 come “Eccezionale ballerino”. Durante il suo percorso è sostenuto da Pro-Helvetia – Fondazione Svizzera per la Cultura, che organizza il tutoraggio con Olivier Dubois per Meet. Il suo assolo FORWARD fa parte del Dance & Dramaturgy Program avviato da Philippe Saire – Théâtre Sévelin 36 ed è artista in residenza presso L’Auditorium Seynod – Scène Régionale (dal 2016). Da diversi anni, Edouard crea per altre compagnie, firmando “Requiem” di Yoann Bourgeois per il quale Edouard Hue ha creato la parte di Domine Jesu (Grenoble-Francia), “No Matter” alla Gauthier Dance Company (Stoccarda-Germania), “Titan for Ballet Basel” (Basilea-Svizzera) e “L’Oiseau de Feu” nel 2023 per l’Opéra du Grand Avignon. La compagnia, oltre alla sua ambizione coreografica, offre numerose sessioni di formazione e mediazione, pilastro della Beaver Dam Company che ha permesso di democratizzare l’approccio coreografico di Edouard Hue.
POLVERE, MINUTISSIME PARTICELLE INCOERENTI

L’incoerenza, la mancata coesione delle particelle di un corpo, di una sostanza, può avere i suoi lati positivi. Come il potersi insinuare ovunque, di volare almeno per un po’ e poi di depositarsi, penetrare nuovamente in altri luoghi o nello stesso posto, di essere quasi invisibile, almeno all’inizio. Pensi di averla mandata via (l’incoerenza), ma non è così. Ritorna. Un corpo coerente non può comportarsi allo stesso modo, perché le particelle si aggregano, si consolidano, diventano materia e sei fregato.Anche l’incoerenza di pensiero è una bella qualità. Ognuno di noi avrà avuto un minutissimo momento di polvere di incoerenza nella vita. Ognuno di noi dovrebbe conservare (nella polvere) un pensiero incoerente, come un ancora di salvezza. Gabriella STAZIO Coreografa, danzatrice, insegnante, direttore artistico, attivista e manager. Nata a Napoli, si forma con alcuni fra i maggiori interpreti della danza contemporanea e post-modern, tra cui lo stesso Merce Cunningham oltre a Louise Bourne, Douglas Dunn, Meg Harper, Chris Komar, Robert Kovic della Merce Cunningham Dance Company; Molissa Fenley, Charles Moulton, Jim Self della corrente della post- modern dance statunitense.Con Joseph Fontano tecnica Graham. Con Roberta Escamilla Garrison, Jillian Hobart eYorma Uotinen. Nel 1979 fonda Movimento Danza, uno dei primi centri del Sud Italia per la produzione, la promozione e la formazione della danza moderna e contemporanea. Pochi anni dopo fonda la Compagnia Movimento Danza.. Nel 2000 Movimento Danza è riconosciuta come Ente di Promozione Nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Nello stesso anno, Gabriella Stazio è direttore artistico del progetto Movimento Danza 2000: un passato diverso, un futuro comune, del programma quadro Cultura 2000 dell’Unione Europea, con partners quali: Tanztheater di Pina Bausch di Wuppertal, Laban Centre di Londra, Ballet Vicor Ullate di Madrid, Compagnia Onnagatarea di Bruxelles, Mediascena Europa di Roma.
SOME OTHER PLACE

Questa creazione coreografica cerca di individuare le forme della relazione tra performer, spazio e immaginazione, provando a condurre lo spettatore in un viaggio dentro la densità della materia e allo stesso tempo in un altrove percettivo e immaginativo. Il corpo danzante si posiziona in uno spazio vuoto, percorribile, spazio che diventa intimo, mutevole, in continuo adattamento percorre un movimento labirintico e potente. Lo sguardo della danzatrice si apre all’immagine, un qualche altro luogo e riverbera nello score musicale dal vivo di Spartaco Cortesi. La performer offre un processo empatico fra reminiscenza e predizione. Sara SGUOTTI Performer e coreografa. Collabora con la Compagnia Virgilio Sieni, Anton Lachky, Company Blu, Damien Jalet, Roberto Magro, Simona Bertozzi, Cristina Kristal Rizzo, Nicola Simone Cisternino, Tommaso Serratore. Fa parte del collettivo LoStabileDiLì, di Attivisti Della Danza e di WANNAWANNAWANNA. Il suo percorso coreografico personale inizia con “S.solo.” (vincitore di dna appunti coreografici e della vetrina anticorpi 2017). Dal 2020 collabora con il gruppo DanceWell per i quali nel corso del 2021 ha creato per loro “HOP”, un’opera per la comunità. Nel 2021 crea per la giovane compagnia OpusBallet, “VENTIVENTI” con la collaborazione del POLIMODA di Firenze. La sua ultima produzione “Some Other Place”, selezionata per la NID 2021 nella sezione Open Studios. Nel 2021 ha vinto il premio RAT per la sua nuova produzione “It’s hard to be human” con la quale ha partecipato al progetto PermanenzArtistica nell’ottava edizione del Network Internazionale Danza Puglia.
TAWAM

Tawam è un incontro che parla di Amore.”Tawam” in arabo significa “Gemelli”. Questo duetto racconta di una relazione fraterna e delle sue molteplici sfaccettature, ambigue, sensuali e drammatiche. Un rapporto così profondo,che solleva la questione della gemellarità spirituale, scontrandosi con il complesso edipico. Lo spettacolo fa parte di un’emergenza, dettata da un’energia organica, tellurica, vitale. Pauline e Tarek provengono da mondi diversi, una ex ginnasta e un judoka che si sono innamorati della danza. Si sono incontrati nel 2015 durante l’inaugurazione dei Giochi Paraolimpici in Qatar. L’amicizia che ne è scaturita ha generato la necessità di tradurre nel corpo questa complicità immutabile che li unisceattraverso il movimento. Compagnia COLEGRAM (Pauline JOURNE’ e Tarek Ait MEDDOUR) Pauline JOURNE’ si è formata presso il Centro James Carlès di Tolosa, ha iniziato la sua carriera nel 2012 entrando a far parte della Compagnia Lève Un Peu Les Bras diretta da Clément Le Disquay e Paul Canestraro specializzandosi in acrobatica e danza aerea. Ha collaborato con coreografi come Maryse Delente, Raphaëlle Boitel, Giuliano Peparini. Nel 2017 si è unita alla Compagnia Blanca Li, di Mourad Merzouki (Cie KÄFIG). Tarek Ait MEDDOUR proveniente dalle arti marziali, si è formato presso l’École nationale delle Arts de Créteil e l’Académie Internanationale de Danse di Parigi. Ha lavorato per l’Opéra di Parigi con Laurence Fanon, al Théâtre du Châtelet con Robert Carsen, ed in seguito alla Royal Opera di Londra con Kim Brandstrup, si è unito al CCN di Nantes (con Claude Brumachon e Benjamin Lamarche). Collabora con le compagnie KH Karim Khouader, Black Pecora, Makiato, Ezio Schiavulli, Giuliano Peparini e Benoît Swan Pouffer, Raphaëlle Boitel, Philippe Giraudeau (Opéra de Paris, Théâtre des Champs-Élysées), Marie-Ève Signeyrole per l’Orchestre de Chambre de Paris. Con Cécile Combaret e Sarah Perret Vignau ha co-fondato FMR, un festival internazionale di danza contemporanea ad Arles. Nel 2016 Pauline e Tarek fondano la Compagnia COLEGRAM che sviluppa una danza contemporanea ibrida, emozionale e coinvolgente. Le sue attività – stages, workshops, performances- raggiungono un pubblico vasto ed eterogeneo.
LA CONOSCENZA DELLA NON CONOSCENZA08

Nell’alternanza tra verbo e corpo, scivolando, saltellando, rimbalzando continuamente dalla parola al movimento – e viceversa – e dalla descrizione letterale all’evocazione poetica, si dipana il filo del discorso. L’artista coinvolge il pubblico nel suo lavoro, nelle sue pratiche e nelle questioni che le muovono, le identificano e in ciò che ne deriva. Mostra gli strumenti con cui gioca quando crea, gli stessi che mette a disposizione degli altri quando insegna. In duo in compagnia di Ilenia Romano, condivide il gioco con gli spettatori, esplicitando le sue regole e i suoi strumenti. Ma il gioco si rivela nell’attuazione, ogni volta uguale e ogni volta diverso, ogni volta nuovo, oltre e dentro le norme che lo regolano. Adriana BORRIELLO Adriana Borriello, danzatrice, coreografa e pedagoga, diplomata all’Accademia Nazionale di Danza e al Mudra di Béjart a Bruxelles, partecipa alla fondazione della compagnia Rosas di Anne Teresa DeKeersmaeker. Nel 1986 forma a Parigi una propria compagnia, che trasferisce poi in Italia. I suoi spettacoli, nati da coproduzioni internazionali, sono accolti nei più prestigiosi festival e teatri italiani e stranieri. A fine anni ‘90 realizza il primo progetto pilota italiano di residenza coreografica a Milano con Teatridithalia. Dagli anni ‘80 è attiva anche in campo formativo: collabora con importanti istituzioni in Italia e all’estero e realizza progetti formativi da lei ideati e diretti. Dal 2012 al 2014 è direttrice artistica del Progetto Danza del Teatro Gesualdo di Avellino, dove attiva il primo Triennio tecnico compositivo dell’AND. Nel 2017 viene pubblicato il volume “Chiedi al tuo corpo – la ricerca di Adriana Borriello tra coreografia e pedagogia” di A. Borriello, A. D’Adamo, F.B. Vista, edito da Ephemeria. Dal 2018 progetta e dirige Da.Re. Dance Research– Sistemi dinamici per la trasmissione e la ricerca nelle arti performative contemporanee, corso di perfezionamento formativo e ricerca finanziato dal MIC.
GOLEM

Nel 2019 Julien Carlier ha creato Golem, un duetto tra danza e scultura costruito intorno all’incontro tra Julien e lo scultore settuagenario Mike Sprogis, che è stato selezionato per partecipare a diverse prestigiose vetrine promozionali: Objectif Danse 9 (Fédération Wallonie-Bruxelles), Aerowaves Spring Forward e il Fringe Festival di Edimburgo. Julien CARLIER Nato a Bruxelles nel 1985, Julien si è avvicinato alla danza con la Breakdance. Contemporaneamente studia fisioterapia e consegue un Master all’Université Libre de Bruxelles. Ha inoltre partecipato alla prima edizione della formazione Tremplin Hip-Hop a Bruxelles nel 2012, avviata dal coreografo Jean Claude Pambé Wayack. Nel 2016-17 ha partecipato al programma di formazione Prototype IV presso l’Abbazia di Royaumont a Parigi. Dal 2015 realizza il proprio lavoro coreografico che, nel corso degli anni, si è evoluto in maniera sempre più internazionale. Attualmente è coreografo residente presso Charleroi Danse per le stagioni 20-21, 21-22 e 22-23. È inoltre sostenuto dalla Fédération Wallonie-Bruxelles e da Le Grand Studio. Attraverso creazioni di varie forme, che combinano il virtuosismo del vocabolario Hip-Hop con una ricerca di sensibilità.Il suo lavoro si basa su esperienze concrete come l’incontro con altri artisti, le pratiche di diverse discipline e sensazioni specifiche.
PALOMA – Ballata ControTempo

È un dialogo tra due anime “Paloma”. Uno scambio scenico ed emozionale tra il fascino di una bambola, che riproduce con grazia e minuzia la realtà dei gesti di una donna anziana, e quello della musica, che quei gesti li ispira, li accompagna, li asseconda. È così che, in scena, Paloma è un’anima canterina, dai grandi occhi profondi, con i suoi bagagli pieni del tempo trascorso e che mai più ritornerà, perché il tempo si sa, divora le cose semplici, come l’infanzia, la giovinezza, l’amore, la vita. Con lei c’è un’altra figura che aspetta, osserva, scandisce e determina silenziosa il compiersi di questo viaggio e per farlo utilizza uno strumento musicale ed un metronomo. E’ una presenza misteriosa quella del tempo o chissà chi e Paloma cerca ingenuamente di sfuggirgli con il suo carico di ricordi. In scena Michela Marrazzi, con la sua la bambola, una marionetta ibrida in gommapiuma a cui ha donato forma, gesti e anima e un musicista con la sua fisarmonica ad attraversare le emozioni di questo viaggio.