C’È COSTA PER TE

Questa è la ricetta che il poliedrico comico siciliano propone nel suo nuovo spettacolo “C’è Costa per Te”. Una sorta di omaggio a Maria de Filippi, indiscussa star della TV che con il suo format incentrato sul valore dei sentimenti, da anni fa sorridere i cuori; e cosa c’è di più sano di una risata come farmaco naturale per il proprio benessere psicofisico? Antonello Costa vuole sottolinearlo nel suo nuovo varietà, miscelando differenti linguaggi scenici e facendo reagire la tradizione dell’avanspettacolo con una comicità più “contemporanea”; uno show dal ritmo serrato ed incalzante dove l’Artista compone, arrangia, caratterizza, coinvolge, omaggia e dirige sketch, gag, parodie, macchiette, canzoni e balletti. Ad affiancarlo, in questo percorso di ricerca e sperimentazione, la sorella Annalisa, soubrette e coreografa, che da sempre lo accompagna con il suo corpo di ballo. Con “C’è Costa per Te”, l’Artista, fedele alla cifra che da sempre lo contraddistingue, propone senza mai eccedere, uno spettacolo armonico ed elegante, adatto a tutta la famiglia. D’altronde, come ci ricorda lo stesso Antonello: lo scherzo sempre, sono serio solo quando faccio ridere.
DOVE CI SEI TU

Tre donne e un’occasione per cambiare, si spera in meglio, le loro vite. Le sorelle Glenda e Suzanne vivono in una tranquilla fattoria sull’isola di Manitoulin, in Canada, mantenendosi con la vendita delle loro famosissime marmellate. Si tratta di due personaggi diametralmente opposti: la prima è una compita e apparentemente seriosa donna di campagna, mentre la seconda è uno spirito libero che manifesta di continuo la sua voglia di divertirsi ancora. Le loro solite preoccupazioni, come quella di spiare il prestante e giovanissimo vicino veterinario e il prepararsi per la visita della figlia adulta di Suzanne, Beth, sono complicate da un segreto che le sorelle non possono più nascondere. Anche Beth ha un segreto che ha tenuto nascosto a lungo alla madre, con la quale ha un rapporto burrascoso, e alla zia. Per le tre donne sarà il momento della verità, un’occasione per cambiare, si spera in meglio, le loro vite.
AHIA!

Lassù… O laggiù… Insomma, in quel luogo dove le anime si preparano a nascere per la prima o per l’ennesima volta, c’è un problema: una piccola anima proprio non ne vuole sapere di venire al mondo. L’Ufficio Nascite e il Signor Direttore le hanno provate tutte per convincerla, ma niente! Possibile? Tutti fanno la fila, si danno dei gran spintoni pur di vedere com’è fatta la Vita… e lei invece proprio non ne vuole sapere. Una donna anziana che racconta dell’essere bambini, della paura del Dolore e delle piccole e grandi difficoltà: la fatica, la delusione, la paura di non farcela, la malattia. E di quel rifiuto, dei piccoli come dei grandi, di affrontare e attraversare tutto ciò che non è piacevole, facile, immediatamente ottenibile, faticoso. Ma soprattutto per raccontare la gioia della Vita. E scoprire che forse, proprio come nelle fiabe, senza quegli scomodi “Ahia!” non si può costruire nessuna felicità.
THE WOLF – CAPPUCCETTO ROSSO

Un lupo si prepara a cacciare. Qualsiasi animale del bosco, può andar bene; l’importante è placare la fame. Ma la sua preda preferita è Cappuccetto Rosso. Come in un sogno ricorrente o in una visione, cura ogni dettaglio della sua cattura: un sentiero di fiori meravigliosi è l’inganno perfetto. Questo però gli costerà la vita. Così è scritto, da sempre. In questo show che chiamiamo vita, egli non è soltanto un lupo, ma IL LUPO, che non vince… ma non muore mai.
DALL’ANTIGONE

Dall’Antigone pone in primo piano il contrasto tra Antigone e Creonte,tra legge naturale e legge umana, tra Re e suddito, tra potere politico e potere cittadino, tra famiglia e Stato. Sono i conflitti inconciliabili che si ritrovano anche nella nostra società contemporanea, così complessa e ricca di contraddizioni. Lo spettacolo è una rilettura, in chiave contemporanea, della tragedia di Sofocle e si concentra sulla contrapposizione delle due figure femminili, Ismene e Antigone. Da una parte c’è Ismene: rinunciataria e rispettosa delle regole, un personaggio che segue le correnti di pensiero vigente, abbandonando le proprie idee e scegliendo il compromesso meno rischioso; il suo opposto è la sorella Antigone: passionale, pronta a sacrificare la propria vita per amore e inseguire il Principio divino. L’atto d’amore di Antigone darà inizio alle morti volontarie che alimentano la tragedia. questo lavoro riflette sulla capacità di discernimento, sul riconoscimento del bene e del male, sul rafforzamento del pensiero critico che accompagna ognuno nella scelta fondamentale: o sopravvivere, o vivere con passione.
PRINCIPE RANOCCHIO

La favola narra di una giovane e bella principessa, molto viziata, molto vanitosa e che giudica tutti e tutto dal loro aspetto esteriore; i loro vestiti, le loro scarpe, le loro acconciature, persino il loro modo di parlare. Lei passa tutto il suo tempo a scegliere i suoi vestiti, a guardarsi nello specchio e a giocare con una preziosa palla d’oro, nel parco del castello vicino ad un bellissimo laghetto. Un giorno mentre sta giocando con la sua palla, improvvisamente vede la sua immagine riflessa sull’acqua del laghetto e la sua vanità la distrae e non afferra la palla d’oro che ha appena lanciato che finisce inesorabilmente nelle acque profonde. La principessa si dispera e comincia a piangere come una fontana facendo un sacco di rumore. Improvvisamente sente una strana voce che la chiama e la invita a smettere di lamentarsi. Lei scorge nell’acqua un ranocchio. Tra i due comincia una lunga trattativa. Cosa è disposta a dare la principessa al ranocchio in cambio del recupero della sua amata palla d’oro? Lui le chiede di diventare suo amico e di condividere con lui le sue cose. La principessa pur di ottenere ciò che desidera promette tutto, “tanto quanto può valere una promessa fatta ad un essere così inferiore a lei?” Una volta recuperata la sua palla se ne ritorna felice al castello. Mentre è a cena con suo padre il Re, sente degli strani rumori avvicinarsi alla grande sala e poi ecco apparire il viscido ranocchio, arrivato a palazzo per ottenere ciò che gli è stato promesso. Lei è inorridita:” ma come è brutto, come è vestito, ma che scarpe porta e quegli occhiali e poi come parla.” Il Re le ricorda che le promesse fatte vanno mantenute e che nessuno può esimersi dal farlo. Comincia così una lunga sequela di azioni e reazioni da parte dei due. Riuscirà il nostro tenace ranocchio a conquistare l’amicizia della principessa? Lei riuscirà a superare i suoi pregiudizi che non le permettono di vedere al di là delle apparenze?
UN DIRITTO MESSO DI TRAVERSO

Lo spettacolo Un diritto messo di traverso (Premio Internazionale Kouros 2013) è un modo per avvicinare la società civile al mondo del diritto, visto così spesso, dall’uomo della strada, tanto distante e arroccato su una algida torre d’avorio. Il testo originario nasce da vent’anni di osservazioni sul campo (l’aula di giustizia penale, dal momento che Salvatore Cosentino è Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di Appello di Lecce); osservazioni che hanno coinvolto in primo piano i paradossi, le storture e le contraddizioni, ma anche le virtuose pratiche del mondo dei giuristi.
QUEL CHE SI DICE

L’idea di Quel che si dice è nata leggendo e rileggendo una, due, mille volte i racconti e le poesie di Ottavio Mario Mai. Principalmente da uno dei racconti di “La salumaia” che è parte dei monologhi portati in scena da Vladimir Luxuria tutti tratti dai racconti di Mai. Poi il pianoforte e la voce di Luana Della Gatta danno grazia alla vena poetica di Ottavio, “Vedrò la mia vita” e “Ho creduto” sono fra le tante che maggiormente portano al pensiero e all’animo di Ottavio Mario Mai. “Non sta a me celebrare i fatti, le idee, i progetti, le iniziative, realizzati con Ottavio fra il 1977 e il 1992. Sono fatti, idee, progetti, iniziative che mi hanno visto compartecipe e corresponsabile, che hanno altrettanto riempito la mia vita, invaso i miei sogni, esaudito molti ingenui desideri. Che ci hanno fatto combattere e vincere insieme tante battaglie”. Giovanni Minerba
PROF. POSSO ANDARE IN BAGNO?

Può una lezione essere magica? Che cosa hanno da dirci ancora oggi parole e libri scritti centinaia di anni fa? È possibile raccontare la grammatica, la letteratura, la storia..in modo divertente? Enrico Galiano, scrittore e insegnante fra i più seguiti d’Italia, scommette di sì. E ci accompagnerà in un viaggio fra storie vissute in classe e vere e proprie lezioni, per portare la scuola fuori da scuola, ma anche per farci entrare in quel mondo meraviglioso che condivide ogni mattina coi suoi ragazzi e le sue ragazze. Tutto questo farcito da una dose di travolgente ironia che vi permetterà di portare a casa tante emozioni, qualche risata e soprattutto l’idea che la scuola possa essere ancora un luogo di bellezza.
PER UN PELO

Volpe è un venditore donnaiolo che riesce sempre a nascondere le sue tresche amorose alla moglie.Gatto un artigiano di sani principi morali, segretamente innamorato della signorina Faina, sua segretaria, ma troppo timido per dichiararsi. In una girandola di equivoci e colpi di scena, Volpe e Gatto si ritroveranno complici e amici.Una commedia incalzante e dai ritmi frenetici che vede alternarsi sul palco dieci personaggi dai cognomi a dir poco singolari.Saprannoi nostri eroi districarsi tra segreti, bugie e tradimenti? Non resta che mettersi comodi e seguire attentamente i coniugi Volpe, Lupo e Tasso e Furetto, e i timidi innamorati Faina e Gatto. Se tutto alla fine andrà per il verso giusto…sarà proprio per un pelo!