STORIA DI NINA

Avete in mente quando vi sentite strani e non sapete perché? C’è come un piccolo nodo nella pancia. A volte vien da piangere, altre volte ancora si è così stanchi da non aver voglia di fare proprio niente. Alcuni se ne stanno con gli occhi sbarrati nel letto, perché non riescono a dormire. Eppure non è successo un granché. Apparentemente. Quando ci si sente così, bisogna chiudere bene le finestre, sbarrare tutto, sennò arriva. Sottile com’è, la Polvere nera, è difficilissima da mandare via. Si infila dappertutto, a volte persino tra i capelli, sotto i vestiti e fa un po’ di malinconico solletico.Ecco Nina non riesce a dormire, sente proprio quel nodo nella pancia. Ha sbagliato, Nina, si è dimenticata di chiudere tutto. La Polvere Nera, al suo risveglio, viene a farle visita. È una strana creatura che lascia il segno del suo passaggio impolverando qualunque cosa avvicini. Quando la creatura le si avvicina, le piccole cose che rendevano felice Nina sembrano non funzionare più. E Nina comincia a diventare triste.La verità, però, è che lo strano personaggio è comparso proprio perché Nina era già triste e non c’è modo di mandarlo via se non quello di accettare anche la parte di sé più vulnerabile e così ritrovare incanto e meraviglia.A poco a poco Nina comincerà a conoscere la creatura polverosa, a volte penserà che è più facile abbandonarsi ad essa, altre cercherà di mandarla via con tutte le sue forze. Ma la Polvere Nera le svelerà di essere lì per lei, per aiutarla a crescere e ad accettare l’altra faccia della medaglia, quella più fragile e meno performante. Fra i due nasce un’amicizia speciale e Nina imparerà che il vero incanto è tale se condiviso.

ZIO MONDO

Zio Mondo è una  fiaba che narra di Nietta, una bambina che diventa triste perchè  la mamma è malata e lei ha paura di perderla. Con grande forza d’animo parte in cerca del Fiore Domani che si dice faccia nascere ogni giorno il giorno dopo e poi l’altro ancora e così via. Chiede aiuto a tutto il mondo, il mondo la protegge l’accoglie e alla fine ottiene l’aiuto desiderato. La sua tenacia viene premiata. La Campagna, il Fiume, il Cielo, la Notte, son tutti “zii” (come i bambini chiamano tutti gli adulti quando entrano in empatia): e sarà questa parentela allargata con tutto ciò che è vivo, e l’aiuto di cinque animaletti dai nomi favolosi e bizzarri, che sembrano inventati, a far sì che Nietta trovi il Fiore sul bordo del giorno Domani, giusto in tempo…

CUNTI E RACCUNTI

Come nella più classica tradizione dei cantastorie, due attori accompagnati da un musicista si alternano a raccontare di storie e leggende salentine. Dalla Torre del Serpe all’attacco dei turchi ad Otranto al Campanile di Soleto. Fra memoria storica e racconto popolare si ritorna indietro, in un tempo lontano. 

IL MERAVIGLIOSO VIAGGIO DI ULISSE

Ulisse è l’ultimo a tornare in patria tra gli eroi greci che hanno partecipato alla guerra di Troia. Vorrebbe ritornare nella sua famiglia e a governare l’isola di Itaca, ma la disubbidienza da parte dei suoi guerrieri ad un dio avverso glielo impedisce. Poseidone, infatti, gli scatenerà contro tempeste, incidenti e imprevisti di ogni genere, costringendolo a innumerevoli peripezie. Dopo aver incontrato il dio dei venti Eolo, dopo essere approdato nella terra dei Ciclopi e aver incontrato il gigante Polifemo, dopo aver superato le magie della maga Circe e delle temibili e seducenti sirene, e dopo essere scampato agli esseri mostruosi di Scilla e Cariddi, Ulisse riuscirà finalmente a tornare a Itaca….

NONNETTI

Ospiti attesi e inattesi fanno irruzione in questo mondo fragile e incantatore come un carillon. La magia si interrompe e i Nonnetti si coalizzano per affrontare il vicino molesto, l’adorabile nipotino, un improvviso malore. Finalmente arriva la sera e ci si può divertire!  Spettacolo con poche parole, molta musica e movimento, con momenti di comicità e qualche venatura di malinconia.L’idea artistica nasce dal desiderio di esprimere con l’azione, la forza delle persone anziane. L’osservazione condivisa nella vita e nei laboratori teatrali con gli anziani, lo studio e l’osservazione delle relazioni e dei ritmi che si creano in un momento fragile e decisivo della vita, hanno stimolato la compagnia a lavorare senza l’utilizzo delle parole, cercando nel movimento la forza comunicativa. Non c’è contraddizione nel pensare al movimento dell’anziano come forza, la lentezza, lo scatto, la potenza dell’immobilità, l’originale risposta agli eventi del quotidiano ne sono la dimostrazione.La condizione di anzianità aggiunge però la libertà di espressione, la sicurezza del “se non ora quando” e i due, come discoli infanti, ben consapevoli, si trovano ad inventare scherzi contro il mondo che amano.La comicità è ricercata nell’invenzione che ciascun protagonista usa per stupire l’altro, il gioco per divertirsi alle spalle dell’altro o contro chi disturba il delicato equilibrio interno.

FROM SYRIA: IS THIS A CHILD?

Giorgia, una ragazza italiana di 14 anni, il dolore di una guerra in famiglia. Abdo, un giovane rifugiato siriano, fa conoscere a Giorgia un’altra guerra, fatta di bombe, missili ed esplosioni sotto cui vivono da undici anni migliaia di suoi coetanei in Siria.Un’infanzia felice, finita presto per via del divorzio dei genitori, per Giorgia, che trattiene il suo giovane passato in un archivio di filmati e fotografie; un’infanzia mai iniziata, per Abdo, che dalla finestra di casa sua ha cominciato a riprendere con il cellulare le brutalità di una guerra che gli ha tolto tutto.

LA GUERRA DEI GRANDI

“Questa è la storia di un’amicizia. È la storia della mia migliore amica, nonostante quello che gli altri pensavano e che volevano che io pensassi.Era il 1938 in Italia c’era ancora il re, Vittorio Emanuele III, ma in realtà comandava Benito Mussolini, il Duce, era così che si faceva chiamare. Duce deriva dal latino, dux, e vuol dire condottiero, guida. Ed era appunto lui, Mussolini, la guida dell’Italia in quel periodo. Il re non contava poi molto.Era il 1938 io stavo crescendo, avevo appena finito la scuola elementare e dovevo iniziare la scuola media.”Così inizia La Guerra dei Grandi uno spettacolo che racconta la storia di uno zelante maestro fascista e di due sue allieve: una ebrea e l’altra cattolica, nei mesi cruciali del promulgamento delle leggi razziali in Italia. Al centro della narrazione l’amicizia delle due ragazzine costrette alla fine a separarsi a causa delle assurde imposizioni del Regime. Uno spettacolo che induce i bambini a riflettere, attraverso un linguaggio adatto alla loro età: divertente, poetico, sincero, delicato.

IL MISANTROPO di Molière in tempo di guerra

C’è un personaggio da tutti molto stimato, ma questo personaggio non stima nessuno, neppure la giovane donna di cui è innamorato. Lei però vuol essere rispettata e lotta con ogni mezzo per esserlo. I tempi sono cattivi: c’è una guerra in atto Chi è J.B. Molière? Un teatrante nato a Parigi 400 anni fa. Che genere di teatro è ilsuo? Comico, derivante dalla commedia dell’arte. “Il Misantropo” è comico? Non proprio. E perché l’avete scelto? Perché è vicino allo spirito del nostro difficile tempo, tempo di crisi e di guerra. E come fate a rappresentare la guerra? Attraverso delicate immagini oniriche. La figura principale come si comporta? Disprezzando tutto il genere umano. Finisce tutto col solito “Happy End”? Non proprio. Carlo Formigoni

CON LA CARABINA

Una bambina di 11 anni, che un tribunale francese ha riconosciuto consenziente allo stupro che ha subito da parte di un amico del fratello maggiore, decide, diventata donna, di farsi giustizia da sola. La storia è continuamente divisa tra passato e presente: il primo ambientato in un luna park, il secondo a casa della donna. In entrambi i luoghi si consuma una violenza, ma i ruoli sono invertiti. Lo spettacolo è claustrofobico e violento, si muove scandito dalle luci di un set fotografico che muta continuamente per mano degli attori stessi. Con la carabina è un testo lucido e imparziale, che fugge dall’idea di dividere categoricamente il mondo in buoni e cattivi, ma analizza i meccanismi culturali e antropologici che fanno scaturire alcuni comportamenti violenti. Licia Lanera sottolinea come «l’analisi di questi meccanismi, insieme ad una scrittura viva e affascinante, sono gli elementi che mi hanno portato prima ad abitarlo, poi a patirlo e infine a metterlo in scena. Ne è venuto fuori uno spettacolo-incubo, un non luogo, in cui ci sono due attori/servi di scena che si fanno ora adolescenti ora adulti ed evocano attraverso la parola e pochi elementi scenici, la dinamica di una storia atroce». Licia Lanera dirige Danilo Giuva ed Ermelinda Nasuto, affondando nella strada della violenza attraverso il potere evocativo della parola. Due attori che attraverso il gioco teatrale accompagnano lo spettatore negli inferi, dove viene meno ogni concetto di giusto e sbagliato.

RIDENDO E SFERZANDO

Ridendo e Sferzando è stato lo spettacolo d’esordio di  Oreglio sulla scena nazionale. La versione proposta oggi è una sorta di upgrade di quell’avventura artistica, una sorta di “meglio di” che ci permetterà di assaporare o riassaporare la freschezza della creatività del debutto impreziosita dalla forza comunicatrice generata da quarant’anni di esperienza.  Oreglio affronta i temi più svariati: dal quotidiano al rapporto di coppia dal dubbio alla cultura scientifica dai luoghi comuni alle favole/fiabe (da Fedro ai Grimm) passando attraverso acute osservazioni e giochi di puro divertissement proposti “en passant”.