Nello spettacolo il coreografo Fredy Franzutti utilizza le stagioni per riflettere sulle fasi della vita dell’uomo. Per sostenere la tesi i quadri danzati vengono legati dalle rime del poeta W. H. Auden, interpretate dall’attore Andrea Sirianni, e alla sua analisi della società dell’uomo comune definito “l’ignoto cittadino”. Alle note di Vivaldi si alternano, in contrasto, le note ritmate di John Cage che ci riportano alle esigenze dell’uomo moderno e alle straordinarie potenzialità espressive di questa età dell’ansia che abbiamo chiamato contemporaneità. Le scenografie sono affidate alla pittrice Isabella Ducrot, le luci a Piero Calò. Lo spettacolo, una delle produzioni più contemporanee del repertorio della compagnia, ha riscosso, fin dalle prime rappresentazioni, ottimo riscontro di pubblico e lodi dalla critica ed ha replicato in importanti festival e teatri italiani.