LE MANI CHE VORREI

Le mani che vorrei è il racconto di un uomo costretto a fare i conti con la realtà di un mondo che si nutre di disperazione e ambizioni illusorie, generando violenza e sopraffazione. Lorenzo, nell’ultimo saluto alle colonne del vecchio mondo, racconta la sua evoluzione dal sonno alla ragione, attraverso l’inciampo della coscienza sul dissesto delle illusioni che ne avvelenano l’anima. L’ultimo saluto del narratore diventa occasione di riflessione sull’humus del male; sulla perseveranza dei giusti; sul potere della fede in un ideale di redenzione. Attraverso i frammenti di una quotidianità diluita negli anni, due fratelli cresciuti nello stesso ambiente, percorrono strade agli antipodi. Attriti e resistenze di due mondi inconciliabili si fondono all’amore senza tempo di una famiglia ridotta alla solitudine, e segnerà il percorso di un futuro incerto, ma necessario. Dino La Cecilia e Vincenzo Russo, attraverso i personaggi rispettivamente di Lorenzo e Rocco, esplorano nello spettacolo i demoni di una casa che tenta in tutti i modi di sopravvivere a un destino segnato dall’infamia, una casa come tante e come nessuna, nella cornice degli anni in cui la lotta tra stato e mafia si fa più cruenta. Molti gli spunti di riflessione che saranno dedicati alla figura di Francesco Marcone.

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