L’opera è una ricerca sulla sospensione del gesto, in cui il giardino rappresenta un luogo ideale, un luogo dell’anima, preposto allo svelamento dell’invisibile e capace di assorbire le violenze della modernità.
Si scava nell’intimità della relazione per ritrovare tempi, spazi, equilibri e necessità spesso sacrificati e restituire alla comunità famigliare un’identità rigenerata nel corpo e nel gioco.