Un nunzio plebeo, antenato dello zanni, irrompe sulla scena per raccontarci le tragiche vicende accadute nella reggia di Tebe. Una maschera che conserva una forza ‘superumana’ in grado di stupire gli spettatori e non si ferma alla tradizione della commedia dell’arte, ma prova a tornare al tempo in cui essa era la personificazione di un demone che, eruttato dalla terra, correva senza posa lasciando che foglie, rami, fiori, terra, fango si attaccassero al suo corpo.