Ça ira è il secondo capitolo del progetto coreografico C’est Pas Grave: una trilogia sul significato ambivalente della gravità: materiale (del corpo) e simbolico (della mente). Ça ira (letteralmente dal francese « questo andrà ») interroga il verbo di moto « andare » (dove ? quando ? come ?), piuttosto che il suo incoraggiamento retorico. La logica della costruzione coreografica segue quello che, in termini filosofici, potrebbe essere definito come un eterno ritorno dello stesso, un perpetuo inizio, un’apertura senza fine.