Il teatro contemporaneo incontra il pensiero e la pratica, il corpo e la scrittura, la memoria e la crisi. È questa la sfida lanciata da ATLANTE, il nuovo progetto promosso da Puglia Culture in collaborazione con Università degli Studi di Bari Aldo Moro -Dipartimento di Ricerca e Innovazione Umanistica, che porta in Puglia due protagonisti assoluti della scena internazionale: Eugenio Barba, fondatore dell’Odin Teatret, e Rafael Spregelburd, uno dei massimi innovatori del teatro argentino e mondiale.
Due visioni, due generazioni, due linguaggi che attraversano le geografie del presente e interrogano il futuro del fare teatrale. Il programma prevede workshop, lezioni, incontri pubblici e momenti di alta formazione aperti a studenti, operatori, artisti e pubblico. Due prospettive complementari per affrontare le urgenze del nostro tempo attraverso il teatro, la sua pratica e il suo pensiero.
Sono aperte le iscrizioni per la masterclass intensiva “La dialettica del disordine”, condotta da Rafael Spregelburd al Kursaal Santalucia, rivolta ad attori, performer, drammaturghi e registi professionisti. Si tiene il 16 ottobre con due sessioni teoriche, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17, dedicate alla teoria dell’immagine nella drammaturgia contemporanea, al rapporto tra senso e significato nella narrazione non lineare, al confronto tra tragedia e catastrofe e alla distinzione tra una drammaturgia dell’idea e una dell’immagine, nel solco della ricerca condotta dall’artista argentino. La partecipazione alla masterclass è gratuita ma riservata a professionisti, previa iscrizione obbligatoria tramite il form disponibile al link https://forms.gle/Ag6q1vvp6fnkPJSb6.
Spregelburd dal 13 al 15 ottobre terrà un laboratorio intensivo “Scrivere con il corpo” all’Officina degli Esordi e nell’Auditorium di Santa Teresa dei Maschi, tre giorni di lavoro dedicati alla relazione tra gesto, parola e drammaturgia dedicati agli studenti del Dams.
L’INCONTRO- Venerdì 17 ottobre (alle ore 9.50, Biblioteca dell’Ateneo, Sala Convegni, ingresso libero) l’artista argentino sarà a Palazzo Ateneo, protagonista dell’incontro “Sul mio teatro: crisi e DISintegrazione” insieme allo storico della filosofia Costantino Esposito e a Silvia Mei, docente in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, nell’ambito del programma DAMS Off, per una riflessione aperta sulle trasformazioni del linguaggio teatrale.
Dal 28 al 31 ottobre sarà invece la volta dell’Odin Teatret, con un ciclo di appuntamenti che vedrà al centro Eugenio Barba, Julia Varley e gli attori della storica compagnia danese: il 28 ottobre, proiezione di documentari (estratti di film) e incontro con Barba all’Officina degli Esordi (Aula 2 ore 9); il 29 ottobre è in programma una lezione sul training fisico condotta da Barba (dalle ore 9 alle ore 10.30. Si continua il 30 ottobre con un workshop intensivo di training ed espressività vocale guidato dagli attori dell’Odin con la supervisione di Julia Varley riservato agli studenti del Dams.
Nel pomeriggio del 30 ottobre ci sarà una masterclass rivolta ad operatori dello spettacolo dal vivo sulla memoria del teatro.
L’INCONTRO – Infine, il 31 ottobre, l’incontro “LAFLIS: archivi viventi, isole galleggianti” con Eugenio Barba e lo storico del teatro Franco Perrelli e Silvia Mei, docente in Discipline dello spettacolo all’Università degli Studi di Bari Aldo Moro (alle ore 9.50, nell’Aula C del Palazzo Ateneo, ingresso libero) nell’ambito del programma DAMS Off.
ANTICIPAZIONE – il 12 dicembre al Kursaal Santalucia, andrà in scena lo spettacolo “Diciassette Cavallini”, prodotto da Fondazione Teatro Due e diretto da Rafael Spregelburd. Lo spettacolo è costruito in due tempi ispirati al mito di Cassandra: nella prima parte, “L’Oracolo invertito”, una Cassandra contemporanea prevede disgrazie future mentre il suo psicanalista tenta di smentirla, in un primo atto apollineo e convenzionale nella struttura drammaturgica; nella seconda parte, “I diciassette cavallini”, la narrazione si capovolge, dominata da un principio dionisiaco che rovescia la linearità degli eventi, facendo avanzare la storia a ritroso, dagli effetti alle cause, secondo una logica poetica e visionaria. Il tema, nato da un confronto diretto con gli attori, riflette il desiderio di esplorare la complessità del tempo presente e la possibilità di immaginare il futuro: una drammaturgia che rifiuta la consequenzialità classica causa-effetto, per abbracciare una causalità complessa, più vicina alla realtà frammentata in cui viviamo. Il 10 dicembre lo spettacolo andrà in scena anche a Manfredonia al Teatro Lucio Dalla.
ATLANTE è, in questo senso, un nome simbolico che tiene insieme mappe, visioni e orizzonti, trasformando la Puglia in punto di partenza per attraversare, con strumenti nuovi, il contemporaneo. Le prime “rotte” artistiche sono guidate da due visioni teatrali complementari che, partendo da latitudini diverse, si incontrano sul terreno della ricerca e della sperimentazione. Barba e Spregelburd offrono a chi partecipa non solo l’occasione di apprendere, ma anche di ripensare radicalmente il rapporto tra creazione artistica, formazione e pensiero critico.
L’iniziativa si inserisce nell’INTERVENTO STRATEGICO TRIENNALE “VALORIZZAZIONE DELLA CULTURA E DELLA CREATIVITÀ TERRITORIALE – IL SISTEMA DEL TEATRO E DELLA DANZA PUGLIESE” a valere sul POC Puglia 2021/27, ideato e realizzato da Puglia Culture