Medimex, in programma a Taranto dal 17 al 21 giugno con i concerti di Massive Attack, Primal Scream e St. Vincent presenta al MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto, la mostra con foto mai esposte in Italia Amy Winehouse before Frank by Charles Moriarty e al Castello Aragonese il video mapping On the road compilation di Roberto Santoro e Blending Pixels.
Amy Winehouse before Frank by Charles Moriarty, allestita dal 17 giugno al 6 luglio al MArTA, racconta, attraverso i ricordi del fotografo britannico Charles Moriarty – che parteciperà martedì 17 giugno ad un incontro con il pubblico – e le circa 50 immagini inedite accuratamente selezionate dal suo archivio, una parte fondamentale dell’esperienza professionale e umana di una delle artiste più amate degli ultimi decenni: Amy Winehouse. Siamo all’inizio del nuovo millennio e Amy Winehouse si appresta a diventare un’icona, una star globale grazie ad una voce potente e ai suoi testi, spesso dolorosamente onesti. Il lavoro svolto da Charles Moriarty è una sorta di antidoto alla narrazione distruttiva della stampa, soprattutto quella britannica. Perché è doveroso ricordare che prima di Amy Winehouse c’era Amy: una ragazza ebrea del nord di Londra, nata a Southgate e cresciuta a Camden. Una ragazza che, come tante in quegli anni d’oro, voleva solo cantare. Gli scatti di Charles Moriarty sono stati realizzati a Londra e New York, in quello che fu un periodo cruciale della vita, anche professionale, di Amy Winehouse. Un periodo che il fotografo chiama affettuosamente “Before Frank”. In alcuni scatti possiamo vedere il suo lato divertente, la sua giovinezza, ma ci sono momenti in cui all’improvviso si vede la Amy Winehouse già star. E la ragazza di pochi frame precedenti non esiste più. Charles e Amy hanno avuto a disposizione appena un giorno in entrambe le città, Londra e New York, per quegli shooting Il racconto per immagini di quel periodo è estremamente personale. Amy è fedele a sé stessa e tutte le immagini sono oneste e rivelatrici del suo passaggio da poco più che adolescente, con un sogno nel cassetto, a osannata professionista dell’industria musicale. Amy, infatti, aveva diciannove anni quando Charles Moriarty, a sua volta appena ventunenne, realizza i due shooting fotografici dai quali viene estratta l’immagine presente sulla copertina dell’album di debutto della cantante, “Frank” appunto. Charles la immortala nei pressi di Spitalfields, a Londra. In quell’occasione incontrano un uomo che porta a spasso i suoi Scottish Terrier. Amy e Charles sono pieni di energia, spontaneità e ambizione. Come ha più volte ricordato Moriarty: “spero che chi le osserva possa vedere la mia amica ”Quello che Charles e Amy hanno prodotto in quelle due sessioni del 2003, con tanta incertezza e inesperienza, è di fatto Amy Winehouse che si appresta a raggiungere l’apice della sua carriera, fatta di alti – che l’hanno resa eterna – e di bassi che l’avrebbero uccisa. È complicato infatti individuare un’emozione precisa che può essere evocata in chi osserva queste foto. Felicità, tristezza, nostalgia o dolore. L’incertezza è forse dovuta al fatto che possiamo ritrovare, in questo album di ricordi, tutti gli elementi che caratterizzano la Amy Winehouse icona mondiale: il taglio di eyeliner alla Cleopatra, l’iconica acconciatura, gli abiti inequivocabilmente primi anni ‘00. Sono elementi apparentemente naturali che sembrano far parte di Amy da sempre eppure, come rivela Charles, è probabile che sia stato proprio lui il primo ad aver fissato, sulla pellicola fotografica, quegli elementi così unici, caratterizzanti e profondamente legati a quella personalità straordinaria. Una sorta di premonizione della Amy Winehouse che avremmo conosciuto negli anni a venire. Charles Moriarty ha più volte detto che avrebbe voluto che il mondo avesse potuto conoscere la Amy che lui ha conosciuto, E molte persone, che sono state vicine ad Amy nella sua breve e straordinaria vita, hanno ammesso di aver visto e conosciuto la vera Amy Winehouse solo quando hanno potuto sfogliare l’album dei ricordi di Charles Moriarty. La mostra si compone di 50 fotografie che Moriarty ha scattato ad Amy Winehouse e di altre 10 tra ritratti di nudo e nature morte, appositamente selezionate perché entrino in dialogo con la mostra Penelope, dedicata a una delle figure femminili più potenti dell’opera omerica, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni ospitata nelle sale attigue sino al 6 luglio, e con l’esposizione permanente del museo.
Dal 19 al 21 giugno sulla facciata del Castello Aragonese di Taranto è in programma On the road compilation, Projection Mapping Show opera originale di Roberto Santoro e Blending Pixels realizzata per il Medimex, che quest’anno ripercorre la storia della manifestazione e celebra pace e libertà. Il video mapping infatti intende evocare la strada che ha percorso la manifestazione, richiamando le tappe più recenti, e diventare un’estensione del messaggio di pace e di unione che la musica veicola. Ogni forma d’arte può contribuire a divulgare e a promuovere quei valori autentici e fondamentali ad elevarci o semplicemente a riacquisire fiducia e speranza in un presente migliore. La decisione di rappresentare l’importanza della musica come manifestazione di libertà e messaggera di pace è stata ispirata innanzitutto dalla comunicazione del Medimex, dove colombe, simboli di pace, e strumenti musicali fantasiosi hanno di volta in volta esplicitato questi temi in maniera fortemente evocativa. Rianimare queste forme, raccontando una nuova storia, significa rimarcare lo spirito Medimex e la condivisa convinzione che la musica può ridestare gli animi e le coscienze.
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