In un luogo remoto e inesplorato, come la Terra degli inizi, si affacciano due strani personaggi, che subito devono affrontare sfide e difficoltà. Rappresentano l’archetipo dell’essere umano, novelli uomini primitivi dotati di ingegno e spirito avventuroso. Mentre si immergono nel mondo vergine, scoprono un albero della vita carico di frutti misteriosi.
Attraverso un linguaggio comico e umoristico, senza parole ma ricco di suoni e gesti, i nostri due utilizzano i frutti come pretesto per rivivere l’evoluzione dell’umanità. Dalla scoperta del fuoco, all’invenzione dell’agricoltura e alla meccanizzazione, fino alla sfida di conquistare lo spazio come moderni Icaro e Dedalo. Tuttavia, l’euforia e l’onnipotenza culminano nel rischio di autodistruzione.
Attraverso il linguaggio universale dell’umorismo e l’uso di immagini suggestive, i due protagonisti, clown- antieroi, ci guidano in un viaggio teatrale che invita a riflettere sul nostro ruolo come abitanti di questo pianeta e a cercare una nuova direzione per il futuro.
Lo spettacolo non intende proporre una tesi contro lo sfruttamento delle risorse, ma piuttosto stimola una riflessione sul modo in cui gli esseri umani possono accedere alle risorse in maniera diversa e alternativa. Una chiamata a rapportarsi in modo diverso alla natura, custodendola e prendendosene cura.
In un luogo remoto e inesplorato, come la Terra degli inizi, si affacciano due strani personaggi, che subito devono affrontare sfide e difficoltà. Rappresentano l’archetipo dell’essere umano, novelli uomini primitivi dotati di ingegno e spirito avventuroso. Mentre si immergono nel mondo vergine, scoprono un albero della vita carico di frutti misteriosi.
Attraverso un linguaggio comico e umoristico, senza parole ma ricco di suoni e gesti, i nostri due utilizzano i frutti come pretesto per rivivere l’evoluzione dell’umanità. Dalla scoperta del fuoco, all’invenzione dell’agricoltura e alla meccanizzazione, fino alla sfida di conquistare lo spazio come moderni Icaro e Dedalo. Tuttavia, l’euforia e l’onnipotenza culminano nel rischio di autodistruzione.
Attraverso il linguaggio universale dell’umorismo e l’uso di immagini suggestive, i due protagonisti, clown- antieroi, ci guidano in un viaggio teatrale che invita a riflettere sul nostro ruolo come abitanti di questo pianeta e a cercare una nuova direzione per il futuro.
Lo spettacolo non intende proporre una tesi contro lo sfruttamento delle risorse, ma piuttosto stimola una riflessione sul modo in cui gli esseri umani possono accedere alle risorse in maniera diversa e alternativa. Una chiamata a rapportarsi in modo diverso alla natura, custodendola e prendendosene cura.
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