RIGHT

Un libero adattamento da Le Sacre duprintemps di I.F.Stravinskij. Una visione distopica, ma non troppo, di un mondo futuribile. Un dramma corale che, attraverso il linguaggio del teatro-danza, racconta violenze e prevaricazioni di un sistema sociale autoritario. Una creazione irriverente e provocatoria, che affronta tematiche sensibili della contemporaneità e ci invita alla riflessione. Right, attraverso una costruzione estremamente cinematografica, accompagna lo spettatore dentro ad un allevamento intensivo di Vergini atte alla riproduzione, una sorta di laboratorio/lager dove si tenta, con ogni mezzo possibile, di salvare una specie in estinzione. Le giovani sono sapientemente accudite da un gruppo di anziane, le sagge (?), le carceriere, che a loro volta sono state figlie e madri, generatrici di vita. Da tempo immemore viene perpetrata una ritualità utile a garantire la sopravvivenza della comunità. E’ sempre stato così e sempre sarà. Questa volta però, qualcosa non funziona come dovrebbe, il meccanismo si inceppa e prende spazio la coscienza individuale…

Right scardina il silenzio attraverso una messa in scena diretta e spietata; un messaggio incisivo che spinge lo spettatore oltre l’atto performativo e lo allontana dalla zona di confort, mettendo in discussione i principi di giustizia sociale e diritti individuali. Una messa in scena che vuole distanziarsi dagli stereotipi e generare una reazione attiva. Dentro il lavoro si leggono: i soprusi ancora oggi compiuti a discapito delle donne, la violenza taciuta negli allevamenti intensivi di animali e tutte le forme di imposizione forzata, di potere inteso come oltraggio mentale e fisico. Si racconta un atto di coraggio e la forza della ribellione, il diritto di decidere per sé stessi e il proprio corpo.

Dai suoi esordi C&C Company ha sempre cercato, attraverso un linguaggio necessario e privo di sovrastrutture, di raccontare la società contemporanea nelle sue molteplici sfaccettature e la profondità delle relazioni interpersonali, affrontando tematiche universali e nelle quali lo spettatore, anche con ironia, possa riconoscersi e riflettere. Questa nuova creazione, conclude il percorso di ricerca quadriennale sulla “bestialità umana” compiuto dalla C&C Company e segna un‘importante affermazione del linguaggio compositivo identitario del suo fondatore Carlo Massari. La produzione segna inoltre l’avvio di uno scambio artistico e progettuale con COB Compagnia Opus Ballet, in un’ottica di apertura ed evoluzione comune.

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