Lo spettacolo è liberamente tratto dalle avventure del personaggio nato dalla fervida fantasia di Simone Frasca illustrautore di genio che da anni svolge un’intensa attività nel campo della grafica, dell’illustrazione e dell’editoria per bambini. Delle sue creazioni, forse la più nota è Bruno lo zozzo.
Ai bambini, si sa, non piace più di tanto lavarsi. Meglio giocare, pensano, e poi se ci si deve di nuovo sporcare allora a che vale sopportare il flusso freddo dell’acqua, il sapore amaro dello shampoo, lo sfrega sfrega dei capelli…. no, no, meglio giocare!!! Sono questi i pensieri di Bruno, mascotte della saga omonima di Simone Frasca che bene riesce nell’itinerario vitale del bambino monello a far diventare poesia anche il maleodorante e il puzzolente; lo sporco e il melmoso. Nella trasposizione teatrale la regia ha voluto giocare con l’idea della trasformazione, nel passaggio dallo sporco al pulito in quanto crescita interiore, in quanto cammino a passo lento e giocoso del bambino.